28 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Il trimestre della svolta

Ribolla: «Cresce la produzione industriale in Lombardia. Ora il governo riduca le tasse»

Secondo il presidente di Confindustria Lombardia servirebbe una riduzione del combinato Ires-Irap per far decollare la fiducia delle imprese

MILANO (askanews) - Produzione industriale con il segno positivo in Lombardia nel secondo trimestre 2015: +0,7% rispetto allo scorso trimestre e +1,9% rispetto al 2014. Sono i dati dell'indagine realizzata da Unioncamere e Confindustria Lombardia su un campione di più di 2.700 aziende manifatturiere, suddivise in imprese industriali (1.533 imprese) e artigiane (1.211 imprese).

Cresce la produzione industriale in Lombardia
Il risultato positivo interessa anche le aziende artigiane manifatturiere con il dato congiunturale in crescita dello 0,8% e una variazione tendenziale del +1,6%. L'indice della produzione industriale supera quota 97, livello che ha caratterizzato tutto il 2014 e i primi mesi del 2015, arrivando a 98,1 (dato destagionalizzato, base anno 2005=100). Per le aziende artigiane l'indice supera 70, ai livelli di inizio 2012. Il fatturato a prezzi correnti mantiene un andamento positivo più dinamico rispetto alla produzione, fenomeno che si riscontra da alcuni trimestri. Sia il dato congiunturale (+1,2%) che tendenziale (+4%) risultano in accelerazione e consentono all'indice di superare il livello massimo pre-crisi registrato nel 2007 (114) e fermarsi a 115,6. Per le aziende artigiane il fatturato rimasto stagnante per tutto il 2014 e l'inizio 2015, intensifica la crescita registrando un incremento congiunturale dello 0,4% e tendenziale dell'1,4%.

Bene industria e artigianato
L'occupazione per l'industria ha un saldo positivo (+0,3%) grazie a un tasso d'ingresso ancora consistente (1,8%) che compensa un tasso d'uscita pressochè stabile (1,5%). La riduzione è in parte giustificata dall'esaurirsi degli effetti stagionali amministrativi che tendono ad accumulare le aperture dei contratti a inizio anno, intensificati dagli effetti dei nuovi incentivi alle assunzioni e stabilizzazioni entrati in vigore ad inizio anno. In riduzione il ricorso alla casa integrazione, con una quota di aziende che hanno fatto ricorso alla CIG che scende al 15% e la quota sul monte ore all'1,9%. Anche per l'artigianato il saldo è positivo con un incremento sensibile degli ingressi (dal 2,0% al 2,5%) e un tasso d'uscita pressoché stabile (2,1%). Il ricorso alla CIG rallenta, con la quota di aziende che si riduce all'8,2%. In leggero incremento, invece, la quota sul monte ore (1,5%).

Ribolla: In Lombardia questo è il trimestre della svolta
«Il secondo trimestre 2015 rappresenta per l'economia lombarda il trimestre della svolta - ha commentato il presidente di Confindustria Lombardia Alberto Ribolla - i principali indicatori fanno registrare quell'accelerazione che serviva alla nostra regione per mettersi alle spalle anni molto duri. I dati positivi sulla produzione industriale, la crescita degli ordini esteri e del fatturato delineano un quadro in cui la ripresa pare essere a portata di mano. È fondamentale ora dare forza a questi segnali incoraggianti con politiche che riescano ad alimentare la crescita e rafforzino la competitività delle imprese, e far sì che anche i fattori ancora in territorio negativo, come gli ordini interni, o in stallo, come l'occupazione, ripartano con decisione».

Bisogna portare il combinato Ires-Irap per le imprese al 24%
Ribolla ha sottolineato che questi dati «consentono agli imprenditori di fare una programmazione più ottimistica nel lungo periodo, sia in termini di investimenti che di strategie. Questa fiducia è ciò di cui l'industria lombarda ha bisogno per tornare a investire, e investire significa innovare per non perdere il treno della competitività. Se poi, come auspichiamo, il governo Renzi riuscisse ad attuare quanto annunciato nei giorni scorsi, ovvero portare il combinato Ires-Irap per le imprese al 24% da qui al 2017, si darebbe una scossa decisiva alla nostra economia. Preoccupa che i segnali che arrivano dallo Stato alle imprese siano spesso discordanti: mi riferisco alla tassa per il funzionamento dell'Antitrust che grava sulle imprese. Questo balzello, oltre a essere ingiusto e probabilmente incostituzionale, dovrebbe ricadere sulla fiscalità collettiva» ha denunciato in conclusione il presidente di Confindustria Lombardia.