27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Dagli idrocarburi al biodiesel, passando per la distribuzione di elettricità

Dalla Norvegia alla Sicilia passando per l'Egitto, un aprile cruciale per ENI

Lo scorso venerdì la piattaforma petrolifera Goliat ha terminato il suo viaggio e in estate sarà la primo a entrare in esercizio nel Mare di Barent, diventando l'installazione offshore più a Nord del Pianeta. Entro fine mese saranno resi pubblici i dettagli per il rilancio a raffineria green di Gela. Intanto Terna punta a una partnership con il Cane a sei zampe, che parta dal Nord Africa

ROMA – Dalla Norvegia alla Sicilia passando per l'Egitto, aprile è si sta rilevando un mese cruciale per le attività di Eni nel mondo. Lo scorso venerdì la piattaforma petrolifera Goliat, di cui abbiamo parlato una settimana fa, ha concluso il suo viaggio per mare, che dalla Corea del Sud l'ha portata in Norvegia. Entro martedì prossimo invece il Cane a sei zampe si è impegnato a rendere noti tutti i dettagli per il piano di riconversione della raffineria di Gela, che entro tre anni si trasformerà nel più grande impianto europeo per la produzione di carburanti ecologici. Infine la decisione dello scorso marzo di puntare al mercato locale egiziano, come fornitore di servizi energetici, ha stimolato l'interesse di Terna, che ieri ha espresso il proprio interesse a «diventare partner» di Eni nelle «attività di trasmissione all'estero».

RAGGIUNTO UNO DEI PRINCIPALI OBIETTIVI 2015 - Procediamo con ordine. Goliat, il più grande e sofisticato impianto di produzione e stoccaggio di idrocarburi cilindrico del mondo (costato circa 5 miliardi di euro), sarà il primo a entrare in esercizio nel Mare di Barent e sarà l'installazione offshore più a Nord del Pianeta. Il suo viaggio è iniziato il 14 febbraio scorso, quando ha lasciato il cantiere Hyundai a Ulsan, in Corea del Sud, a bordo della nave da trasporto Dockwise Vanguard ed è terminato il 17 aprile, quando ha raggiunto il porto norvegese di Hammerfest. L’avvio della produzione del giacimento Goliat, «uno degli obiettivi principali del 2015 per Eni» - è scritto nel comunicato aziendale - è previsto per quest’estate.

LA RAFFINERIA GREEN DI GELA - Per quanto riguarda le attività di raffinazione in Sicilia invece, Eni ha spiegato durante una riunione con il presidente della Regione, Rosario Crocetta, i rappresentanti degli enti locali e delle organizzazioni sindacali confederali, che per fine mese presenterà l’elenco completo dei progetti immediatamente cantierabili all’interno dello stabilimento di Gela. Lo scorso 6 novembre è stato siglato un protocollo, riconfermato a inizio marzo, per una nuova fase di industrializzazione a Gela. In particolare il Cane a sei zampe ha intenzione di trasformare il polo di Gela in una raffineria «verde» per la produzione di green diesel, biocarburante a elevata sostenibilità ambientale, prodotto da olio vegetale. Grazie a un investimento di circa 1,8 miliardi lì si lavoreranno circa 750mila tonnellate di olio di palma l'anno. Per non danneggiare l'ambiente, lo sfruttamento di olio di palma è criticato da molte organizzazioni ambientali perché sta causando la deforestazione in ampie regioni del Pianeta, Eni ha fatto sapere che si avvarrà di «una filiera di approvvigionamento sostenibile». A Gela quindi sarà lavorato «solo olio certificato secondo la International sustainability carbon certification (Iscc), riconosciuta dall’Unione europea». Inoltre l'impianto che utilizzerà la tecnologia sviluppata dalla stessa compagnia, l'Ecofining già attiva a Porto Marghera (Ve), potrà produrre green diesel anche da olio di soia, di girasole e quello di seconda generazione, come l'olio alimentare esausto proveniente dalle friggitrici o quello estratto dalla lavorazione di scarti organici (come carcasse di animali o alghe).

TERNA SPERA IN UNA PARTNERSHIP CON ENI - Infine Matteo Del Fante, amministratore delegato di Terna, commentando l'apertura dell'amministratore delegato dell'Enel, Francesco Starace, alla realizzazione di progetti comuni all'estero, ha ribadito il proprio interesse a collaborare anche con Eni. «Terna punta a diventare partner di soggetti come Eni ed Enel che hanno una presenza in tanti Paesi del mondo. Questa è la base per portare avanti l'attività di trasmissione» all'estero ha detto Del Fante. «Abbiamo iniziato a focalizzare con Enel - ha continuato Del Fante a margine di un convegno di Enel Green Power sulle energie rinnovabili in Egitto - dei progetti in Cile». Del Fante ha chiarito che Terna è comunque al traino rispetto alla fase di progettazione e realizzazione di un sistema di produzione di energia elettrica che necessita poi di un sistema di trasmissione. Starace dal canto suo ha chiarito: «Pensiamo che potremmo partecipare, nei paesi che lo chiedessero, allo sviluppo di infrastrutture aggiuntive di cui avrebbero bisogno. Insieme a Terna nella distribuzione e, perché no, anche nella generazione convenzionale, laddove diventasse una alternativa percorribile per quel Paese». Eni lo scorso marzo, commentando il piano di investimenti in Egitto per 5 miliardi di dollari, aveva spiegato di aver intenzione di puntare al mercato locale egiziano, come fornitore di servizi energetici, vista la crescente domanda nel Paese.