12 ottobre 2025
Aggiornato 08:30
Ben sotto il trimestre precedente

Cina, frenata del Pil al 7%

Brusca frenata del Pil cinese: rispetto al trimestre precedente, si arresta al 7%, registrando il peggior risultato trimestrale dall'inizio del 2009. I dati confermano come la Cina si trovi in una congiuntura economica debole, con una crescita a singhiozzo della produzione industriale e un crollo dell'export del 14,6%.

PECHINO (askanews) - La crescita economica della Cina ha decelerato in modo significativo nei primi tre mesi dell'anno, rallentando al 7% su un anno. Lo ha annunciato stamane il governo confermando le difficoltà della seconda economia mondiale.

Frenata del 7%
La progressione del prodotto interno lordo cinese è leggermente migliore di quanto previsto dagli analisti (+6,9%), ma resta ben al di sotto del 7,3% registrato nel trimestre precedente. La frenata al 7% del pil rappresenta il peggior risultato trimestrale dall'inizio del 2009. Il portavoce del National Bureau of Statistic sottolinea che nonostante la pressione al ribasso «la crescita economica, l'occupazione ed i prezzi restano in linea con le aspettative dei mercati».

Una congiuntura economica debole
Secondo alcuni analisti il rallentamento del primo trimestre e il deterioramento a marzo dell'attività industriale indicano che la congiuntura dell'economia cinese rimane debole ed è probabile che le autorità di Pechino dovranno ricorrere a nuovi stimoli. Sul fronte della politica monetaria la Cina ha proceduto a due ribassi dei tassi negli ultimi quattro mesi oltre a ridurre l'obbligo di riserve per le banche. Tornando al pil tutte le componenti mostrano una frenata. La produzione industriale aumenta del 5,6% su base annuale rispetto al 7% delle stime, le vendite al dettaglio aumentano del 10,2% rispetto al 10,9% e gli investimenti fissi segnano una crescita del 13,5% contro una stima del 13,9%.

Crollo dell'export
D'altronde, a sorpresa è crollato anche l'export cinese. A marzo le vendite all'estero accusano un tonfo del 14,6% rispetto al mese precedente secondo i dati forniti dal governo. Xapo a doppia cifra anche per le importazioni che mostrano una flessione del 12,3%.