31 luglio 2025
Aggiornato 03:00
Starace: «Abbiamo conseguito i nostri obiettivi finanziari»

ENEL approva il bilancio 2014, -87% degli utili

Il contesto economico difficile ha portato la società a operare svalutazioni di asset per 6,427 miliardi. A pesare il raddoppio dei costi per la costruzione di una centrale nucleare da parte della controllata Slovenské elektrárne, la diminuzione di valore degli asset degli impianti "tradizionali" in Italia. Proposto dividendo da 14 centesimi.

ROMA –Utile netto di 517 milioni nel 2014 per Enel, in calo dell'84 per cento rispetto all'anno precedente. La società ha spiegato di aver centrato i propri obbiettivi, nonostante il contesto economico difficile che l'ha portata a operare svalutazioni di asset per 6,427 miliardi.

IL PESO DEL NUCLEARE SLOVACCO - I quasi sei miliardi e mezzo di perdita di valore dei cespiti, ha spiegato Enel, sono stati causati dagli «adeguamenti al fair value delle attività nette possedute per la vendita afferenti a Slovenské elektrárne (per 2.878 milioni di euro)». L'azienda italiana infatti ha il 66 per cento delle quote della compagnia slovacca che dovrà sborsare 4,6 miliardi di euro per il completamento della centrale nucleare di Mochovce. I lavori dovrebbero concludersi per il 2017 e inizialmente, nel 2007, il costo stimato per completare l'opera era pari a 2,4 miliardi di euro. Enel comunque ha messo sul mercato l'intero pacchetto azionario della Slovenské elektrárne e sta aspettando un'offerta vincolante per il «9 maggio» (in precedenza la deadline era stata fissata per aprile), ha annunciato l'amministratore delegato Francesco Starace.

MALE LE FONTI CONVENZIONALI ITALIANE - Enel poi ha conosciuto una perdita di valore pari a 2 miliardi e 108 milioni in Italia per quanto riguarda gli «asset relativi alla generazione da fonte convenzionale (olio combustibile, a carbone o a gas naturale, ndr) a seguito del perdurare della crisi che ha colpito tale settore». Sul punto è necessario ricordare che nel bilancio consolidato 2013 Enel (vedi pagina 202) aveva preso in considerazione l'ipotesi di una sopravvalutazione della cash generating unit (cgu) Enel Produzione (i cui asset sono costituiti da impianti di generazione da fonte convenzionale in Italia), a «causa del perdurare del contesto di crisi economica in Italia e in considerazione dei negativi riflessi della stessa sul settore della generazione elettrica da fonti tradizionali». Per questo motivo aveva eseguito un test di impairment sulla capacità di generare cassa di Enel Produzione al 31 dicembre 2013 (serve a verificare che le attività siano iscritte in bilancio a un valore non superiore a quello recuperabile) dal quale «non era emersa la necessità di procedere alla rilevazione di alcuna perdita in bilancio».

PROBLEMI IN CILE, RUSSIA E GRECIA - Enel ha poi fatto sapere di aver dovuto far fronte a una spesa imprevista di 589 milioni di euro «per i diritti di sfruttamento dell'acqua di alcuni fiumi nella regione di Aysén in Cile a causa della sopravvenuta incertezza in merito al rilascio dell'autorizzazione alla costruzione di una serie di centrali idroelettriche, nonché degli avviamenti rilevati sulle cgu 'Enel Russia' ed 'Enel Green Power Hellas' per complessivi 194 milioni di euro, sostanzialmente per effetto dello scenario di mercato dei due Paesi». Dei restanti 658 milioni di svalutazioni di cespiti non è stata fornita una spiegazione. L'ad Starace, ha commentato: «Abbiamo conseguito i nostri obiettivi finanziari nel 2014 nonostante l'impatto sugli utili prodotto dal difficile contesto macroeconomico dell'anno passato, e a fronte di una revisione del valore contabile dei nostri attivi che si è tradotta in diverse sostanziali svalutazioni, soprattutto in Italia e Slovacchia. Svalutazioni che sono anch'esse il riflesso del complesso contesto in cui operiamo in questo momento».

DIVIDENDO DA 14 CENTESIMI - L'azienda energetica ha chiuso il bilancio con un Ebitda a 15miliardi e 757 milioni di euro (16.691 milioni nel 2013, -5,6%) e un Ebit a 3miliardi e 87 milioni di euro (9.740 milioni nel 2013, -68,3%). I ricavi sono stati pari a 75miliardi 791 milioni di euro (78.663 milioni nel 2013, -3,7%). L'utile netto ordinario del gruppo è stato pari a 2miliardi 994 milioni di euro (-4%) mentre il debito è sceso a 37miliardi 383 milioni di euro (-5,9% a fronte dei 39.706 milioni del 2013). Enel ha proposto la distribuzione di un dividendo paria a 14 centesimi contro i 13 centesimi del 2013 (0,05 euro per azione a titolo di distribuzione dell'utile netto dell'esercizio 2014 e 0,09 euro per azione a titolo di parziale distribuzione della riserva disponibile denominata 'utili portati a nuovo'). Sul punto si esprimerà l'assemblea degli azionisti il 28 maggio. Il monte dividendi è risultato pari a circa 1miliardo 316 milioni di euro a fronte di un utile netto consolidato ordinario relativo all'esercizio 2014 pari a 2miliardi 994 milioni di euro, in linea con la politica dei dividendi annunciata al mercato per il medesimo esercizio 2014, che ha previsto un pay-out pari almeno al 40 per cento dell'utile netto consolidato ordinario.