25 aprile 2024
Aggiornato 19:30
La compagnia tedesca ha dismesso tutte le attività in Spagna e Portogallo

Addio Sud europa, Eon si sposta a Nord

Sta proseguendo la strategia industriale del colosso energetico di cessione degli asset in Italia e non solo, per concentrarsi meglio nelle operazioni di esplorazione e produzione nel Mare del Nord. Ieri i suoi sette impianti fotovoltaici nel Belpaese sono passati al fondo italiano per le infrastrutture F2i SGR, a gennaio invece le centrali termoelettriche ai cechi di Eph

ROMA – Sta proseguendo la nuova strategia industriale del colosso energetico tedesco Eon, annunciata nel dicembre scorso, di dismissione degli asset in Italia (e non solo), per concentrarsi meglio fra le altre cose nelle operazioni di esplorazione e produzione nel Mare del Nord. Ieri il gruppo ha ceduto i suoi sette impianti fotovoltaici nel Belpaese al fondo italiano per le infrastrutture F2i SGR.

HFV SI AGGIUDICA IL PARCO SOLARE - Eon ha venduto i parchi solari «a terra» costruiti tra il 2010 e il 2013, il 70% dei quali in Sardegna (gli altri dislocati in Puglia, Piemonte, Lombardia e Lazio), che hanno una capacità di generazione complessiva pari a 49 megawatt. Il fondo gestito da Renato Ravanelli ha comunicato che gli impianti appena comparati confluiranno nella controllata Hfv Holding Fotovoltaica, che ha in portafogli altri 89 megawatt prodotti in 25 siti. Grazie ai suoi 138 megawatt, Hfv è diventata la seconda società per produzione di energia solare in Italia, preceduta da Edison ed Edf (che hanno accorpato i siti produttivi nel settore). Il fondo di Ravelli a luglio 2014 aveva partecipato ad un'altra operazione nel mondo delle rinnovabili, grazie ad un'grazie ad un'accordo stipulato con Edison ed Edf per controllare circa 600 megawatt di capacità (prevalentemente da fonti eoliche). A tale scopo era stata fondata una nuova società, dove la F2i detiene il 70 per cento delle quote, mentre le restanti sono in mano a una holding partecipata da Edison ed Edf (con la prima con l'83% e la seconda il 17%). Non è da escludere quindi che Ravelli & co. puntino a mettere le mani anche sui 10 parchi eolici di Eon in Italia dislocati in Sardegna, Sicilia, Campania, Basilicata, Toscana e Calabria, che producono 328,1 megawatt.

A EPH GLI ASSET TERMOELETTRICI - Inoltre il gruppo tedesco il 12 gennaio scorso ha comunicato di aver deciso di mettere sul mercato le centrali a carbone e a gas in Italia. Come acquirente è stato indicato il gruppo energetico ceco Energetický a Průmyslový Holding (Eph). Eph si è impegnata a rilevare tutte le attività di produzione termoelettrica e di svilupparle ulteriormente nel lungo termine. In totale questi impianti producono circa 4mila 500 megawatt (600 dalla centrale a carbone in Sardegna e 3900 da 6 siti produttivi a gas). La transazione è soggetta all’approvazione della Direzione antitrust della Commissione europea. Si prevede che l’operazione si possa concludere nel secondo trimestre del 2015. Eon infine ha ancora in mano il nucleo idroelettrico di Terni (16 centrali in concessione fino al 2029, 3 serbatoi e 1 centrale di pompaggio) che è in grado di produrre 531 megawatt e sul quale ha investito circa 200 milioni di euro nel 2013 in opere di rinnovamento. Secondo il Sole 24 ore, Eon potrebbe decidere di venderlo alla genovese Erg, di proprietà della famiglia Garrone.

EON GUARDA A NORD - Come abbiamo anticipato, le dismissioni italiane congiuntamente a quelle già operate in Spagna e Portogallo (Paesi dai quali ha dichiarato di voler uscire totalmente cedendo tutti gli asset all'australiana Macquarie per 2,5 miliardi di euro) vengono considerate strategiche dal gruppo di Dusseldrof, perché serviranno a fare cassa per la creazione di una nuova società, che avrà sede nella regione del Reno-Ruhr in Germania, e sarà quotata in borsa, specializzata nella produzione, nel commercio mondiale, nell’esplorazione e produzione di energia, con particolare attenzione a quella da fonti rinnovabili. Intanto la compagnia che aveva annunciato una «revisione strategica delle attività di esplorazione e produzione nel Mare del Nord», non ha abbandonato il progetto da 1 miliardo di euro per la realizzazione del parco eolico offshore di Ambrumbank West. L'11 febbraio scorso ha annunciato di aver installato la prima delle 80 turbine. Una volta a regime, l'azienda ha previsto di collegarlo in rete per l'autunno di quest'anno, l'impianto avrà una capacità da 288 megawatt.