19 aprile 2024
Aggiornato 20:30
I due colossi pubblici insieme per mobilità elettrica

ENI e ENEL: la vera novità è la collaborazione

A Pomezia è stata inaugurata una colonnina per ricaricare i principali modelli di auto elettriche in mezz'ora. L'impianto «Fast recharge plus», il primo dei 15mila previsti, permette di ricaricare tre auto contemporaneamente, sia a corrente continua che alternata (rispettivamente a 50kW, 22 e 43 kW), è nato grazie all'accordo fra i due gruppi siglato il 23 marzo del 2013.

ROMA – A Pomezia è stata inaugurata una colonnina per ricaricare i principali modelli di auto elettriche in mezz'ora. L'impianto «Fast recharge plus», il primo dei 15mila previsti, permette di ricaricare tre auto contemporaneamente, sia a corrente continua che alternata (rispettivamente a 50kW, 22 e 43 kW), è nato grazie all'accordo fra Eni ed Enel siglato il 23 marzo del 2013. A tagliare il nastro Salvatore Sardo, Chief Officer di Eni, Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi (arrivato nel comune romano a bordo di una Tesla Model S, veicolo elettrico d'alta gamma), Fabio Refrigeri, assessore della Regione Lazio alle Infrastrutture e Ambiente e Fabio Fucci, sindaco di Pomezia.

15MILA COLONNINE IN 2 ANNI - La collaborazione fra le due aziende, ora a livello sperimentale, prevede l'installazione di questo tipo di distributori ultra-veloci (l'utilitaria Renault Zoe impiega 9 ore per «fare il pieno» se collegata ad un impianto domestico da 3 Kilowatt) su tutta la rete stradale extra-urbana italiana così come lungo le principali superstrade e le autostrade. L'obiettivo dichiarato è quello di permettere agli automobilisti che guardano all'ambiente, di poter affrontare viaggi di media-lunga percorrenza, non dovendosi quindi limitare alla guida «green» solo in città. Dopo una prima fase di monitoraggio e ascolto della clientela, le due aziende procederanno con l'implementazione della rete, come ha spiegato l'ad di Enel Starace: «Secondo un primo studio Enel, se vogliamo coprire decentemente la rete autostradale più le nove aree metropolitane, oltre a Roma, ci vogliono almeno 15mila centraline di ricarica dei veicoli elettrici. In base a un secondo studio se invece vogliamo coprire l'Italia in modo aggressivo, il numero di colonnine arriva a 200-300mila». Quanto alle tempistiche, il manager ha chiarito: «Se troveremo un'adesione entusiastica potremmo installare 15mila centraline anche in due anni».

UNA STRANA COPPIA? - La collaborazione sulla mobilità elettrica fra Eni ed Enel, dal punto di vista strategico, tecnologico, logistico e commerciale, è il primo accordo di cooperazione fra le due aziende che a prima vista possono sembrare concorrenti (entrambe operano sul mercato dell'energia elettrica). Bisogna ricordare però, come ha fatto il Chief Operations Officer di Eni, Sardo, che il «cane a sei zampe» ha 4mila 500 distributori di carburante in Italia, mentre Enel ha affinato di molto l'efficenza delle colonnine. In Italia infatti Enel è già presente con 64mila impianti dedicati ai veicoli elettrici, ma con tempi di ricarica decisamente più lunghi dei 30 minuti di Pomezia (dalle 2-3 ore per le Pole station più veloci alle 6-8 per quelle standard). Inoltre entrambe le multinazionali hanno come primo azionista di controllo lo Stato italiano. Per Enel si tratta direttamente del ministero dell'Economia (31,24%), mentre per Eni le sue quote di controllo sono divise tra Cassa depositi e prestiti (25,76%) che a sua volta è controllata per l'80,1% dal Mef, e sempre da via XX settembre (4,34%). Dal canto suo il ministro Lupi ha fatto sapere che «il 2015 per il ministero dei Trasporti dovrà essere l'anno della mobilità urbana sostenibile e l'alimentazione elettrica uno degli assi portanti. […] Dobbiamo darci come obiettivo nelle città metropolitane e nella rete autostradale di infrastrutturare una rete con un numero di colonnine sufficienti per consentire ai cittadini, che scelgono questa modalità, di poterlo fare».