Istat: occupazione in grandi imprese giù dello 0,9%
A ottobre il dato ha registrato una diminuzione dello 0,2% rispetto al mese precedente, sia al lordo sia al netto dei dipendenti Cig. Per quanto riguarda i prezzi, a novembre l'indice alla produzione dei prodotti industriali diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell'1,2% rispetto a novembre 2013. Confindustria: produzione in calo
ROMA - A ottobre l'occupazione nelle grandi imprese ha registrato, in termini destagionalizzati, una diminuzione dello 0,2% rispetto al mese precedente, sia al lordo sia al netto dei dipendenti in cassa integrazione guadagni. Nel confronto con ottobre 2013 l'occupazione è diminuita invece dello 0,9% al lordo della Cig e dello 0,8% al netto dei dipendenti in Cig. Lo ha reso noto l'Istat.
LE RETRIBUZIONI - Al netto degli effetti di calendario, il numero di ore lavorate per dipendente (al netto dei dipendenti in Cig) è aumentata, rispetto a ottobre 2013, dello 0,5%. L'incidenza delle ore di cassa integrazione guadagni utilizzate è pari a 27,1 ore ogni mille ore lavorate, in diminuzione di 2,3 ore ogni mille rispetto all'anno precedente. La retribuzione lorda per ora lavorata (dati destagionalizzati) ha registrato a ottobre una diminuzione dello 0,8% rispetto al mese precedente. In termini tendenziali l'indice grezzo è aumentato dello 0,4%. Rispetto a ottobre 2013 la retribuzione lorda per dipendente e il costo del lavoro per dipendente (al netto dei dipendenti in Cig) è aumentato rispettivamente dello 0,4% e dell'1,2%. Considerando invece la sola componente continuativa, la retribuzione lorda per dipendente è salita, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, dell'1%.
CALANO I PREZZI - Per quanto riguarda i prezzi, secondo l'Istat a novembre l'indice alla produzione dei prodotti industriali diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell'1,2% rispetto a novembre 2013. I prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno diminuiscono dello 0,2% rispetto ad ottobre e dell'1,6% su base tendenziale. Al netto del comparto energetico si registra un aumento dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,4% in termini tendenziali. I prezzi dei beni venduti sul mercato estero diminuiscono dello 0,1% rispetto al mese precedente (con variazioni negative dello 0,3% per l'area euro e dello 0,1% per quella non euro). In termini tendenziali si registra una diminuzione dello 0,1% (con un calo dello 0,5% per l'area euro ed un aumento dello 0,2% per quella non euro).
IL SETTORE ENERGETICO - Riguardo ai contributi settoriali alla dinamica tendenziale dell'indice generale, per il mercato interno quello più rilevante deriva dal comparto energetico (-1,8 punti percentuali). Sul mercato estero, i contributi più ampi alla diminuzione derivano dall'energia e dai beni intermedi per l'area euro (per entrambi -0,3 punti percentuali) e dall'energia per quella non euro (-0,4 punti percentuali). Il settore di attività economica per il quale si rileva il calo tendenziale dei prezzi più marcato è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, con diminuzioni dell'8,9% sul mercato interno e del 10,5% su quello estero.
CONFINDUSTRIA, RALLENTA PRODUZIONE INDUSTRIALE - Rallenta la debole ripresa della produzione industriale. A dicembre, afferma il centro studi di Confindustria, c'è stato un aumento dello 0,1% rispetto a novembre, mese in cui c'era stato un +0,2% su ottobre. Nel quarto trimestre dell'anno, spiega il centro studi di Confidustria, l'attività industriale segna un calo dello 0,5% rispetto a luglio-settembre (interamente ereditato dal terzo trimestre). I primi tre mesi del 2015 ereditano dalla fine del 2014 «una variazione congiunturale di +0,1%». La produzione, sottolinea il Csc, «al netto del diverso numero di giornate lavorative, è diminuita dell'1,2% rispetto a dicembre del 2013. A novembre si era avuto un calo del 2,5% sullo stesso mese dell'anno precedente». Gli ordini in volume «hanno segnato a dicembre una crescita dello 0,3% su novembre (-0,8% su dicembre 2013), mentre a novembre erano aumentati dello 0,2% su ottobre (+0,9% sui dodici mesi)». Negli ultimi tre mesi, aggiunge Viale dell'Astronomia, « si è evidenziata una sostanziale stabilizzazione dell'attività, in linea con le indicazioni provenienti dalle indagini qualitative sul manifatturiero. La fiducia rilevata dall'Istat presso le imprese è migliorata anche a dicembre (+1 punti da +0,3 a novembre) e si è attestata nel quarto trimestre su valori analoghi a quelli del terzo».
UNIONCAMERE, IMPRESE OTTIMISTE - Il sistema produttivo inizia a credere nella ripresa economica attesa per il 2015. Quasi il 48% delle imprese del nostro Paese, interpellate da Unioncamere nell'ambito dell'Eurochambres Economic Survey 2015, l'indagine realizzata ogni anno dai sistemi camerali europei, confida in una sostanziale stabilità degli affari, il 27,7% invece ritiene che le cose andranno meglio mentre un ulteriore 24,4% si mostra pessimista. Il sentiment complessivo, comunque, torna positivo, visto che la differenza tra attese di aumento e di diminuzione del giro d'affari è pari a 3,3 punti percentuali. Un bel recupero, quindi, rispetto ai -12,8 punti percentuali che accompagnano l'analogo giudizio relativo al 2014, ma ben al di sotto dei 10,6 punti di saldo registrati come media tra tutti i Paesi che hanno partecipato all'indagine.
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