24 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Anche la Cina spinge per la ripresa

Pechino fa quello che dovrebbe fare la Merkel

La Banca centrale della Cina taglia di 0,4 punti i tassi ufficiali sui rifinanziamenti a 1 anno e di 0,25 punti i tassi sui depositi obbligatori delle banche. Ammorbiditi anche i limiti sulle erogazioni di prestiti all'economia reale. La manovra interviene dopo una fase di rallentamento dell'economia globale

ROMA - «Forniremo tutta la liquidità necessaria». Così la Banca centrale della Cina dopo l'ennesima salita dei tassi a breve termine sul mercato interbancario e su quello dei pronti contro termine (repo). Oggi il tasso repo a sette giorni è schizzato fino al 6,50%, livelli che non si vedevano dalla scorso gennaio. La Banca centrale ha attribuito le condizioni di stress del mercato monetario al drenaggio di liquidità alimentato dal crescente numero di nuove quotazioni in Borsa. La prossima settimane ci saranno ben 11 società che debutteranno sul mercato azionario cinese.

AMMORBIDIMENTO MONETARIO - La Banca centrale ha deciso di tagliare di 0,4 punti percentuali i tassi ufficiali sui rifinaziamenti a 1 anno, mentre ha ridotto di 0,25 punti percentuali i tassi sui depositi obbligatori delle banche. Contemporaneamente l'istituzione ha ammorbidito anche i limiti sulle erogazioni di prestiti all'economia reale che le banche commerciali sono tenute a rispettare. La manovra espansiva annunciata segna il primo taglio dei tassi dell'istituzione centrale cinese fin dal giugno del 2012. Interviene dopo una fase di rallentamento dell'economia globale che non ha risparmiato il gigante asiatico. Tanto che la maggio parte degli analisti si attende che l'obiettivo ufficiale di crescita del 7,5 per cento non venga raggiunto quest'anno.

MINI-PIANO DI RILANCIO - La People’s Bank of China (Pboc) si unisce dunque a Bce e Banca del Giappone nell’adottare nuove misure espansive per rilanciare la crescita. «È assolutamente la cosa giusta da fare - commenta Wang Tao, chief economista di Ubs a Hong Kong- I tassi di interesse reali sono saliti molto negli ultimi tempi. Questo danneggia il cash flow delle aziende e minaccia di far salire i crediti in sofferenza».​ La scorsa primavera le autorità cinesi avevano adottato «un mini-piano di rilancio», che contiene tagli fiscali e un ammorbidimento contenuto delle norme bancarie per incoraggiare i prestiti alle piccole imprese. Dopo l’estate la Banca centrale aveva poi cercato di stimolare l’economia con massicce iniezioni di liquidità (126 miliardi di dollari) e tagli alla quota di riserva obbligatoria delle banche commerciali. Il tanto atteso taglio dei tassi invece tardava, prima di oggi.