Camusso a Confindustria: «Dovete investire»
Lo ha chiesto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a commentando le dichiarazioni del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi margine della festa della Cgil di Bologna: «Dichiarazioni Poletti su concertazioni sono ingenerose».
BOLOGNA - Gli industriali chiedono al governo Renzi una maggiore liberalizzazione dei contratti a termine, ma questo non è possibile se al tempo stesso non si prevede una riduzione della precarietà che in Italia ha raggiunto livelli altissimi. Lo ha chiesto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a commentando le dichiarazioni del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi margine della festa della Cgil di Bologna. «Confidustria ha chiesto la liberalizzazione dei contratti a termine - ha spiegato Camusso - e questa scelta oggi sarebbe positiva se intervenisse in un quadro di riduzione delle tante forme di precarietà che ci sono». Altrimenti «il rischio è quello di dare un solo messaggio: che il lavoro deve costare sempre meno».
«Il tema della tassazione sul lavoro è un tema che abbiamo sollevato regolarmente - ha aggiunto il segretario Cgil -. Devo anche dire che quello è esattamente l'unico versante sul quale il governo ha cominciato a fare dei provvedimenti concreti sia sul versante delle imprese sia dei lavoratori». In Italia «non abbiamo un costo del lavoro così più alto di altri paesi».
Ciò che abbiamo di differenza con gli altri paesi «è sulla minore ricerca ed investimenti». Per questo «credo che ci sia un continuo, anche da parte di Confindustria, nell'indicare solo sul terreno del lavoro i problemi e non invece ad esempio domandarsi perché da 20 anni il tasso di investimenti è progressivamente diminuito».
DICHIARAZIONI POLETTI SU CONCERTAZIONI SONO INGENEROSE - Il non confronto della politica con le parti sociali in questi anni ha provocato soltanto problemi come gli esodati. Per il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, sono «ingenerose» le affermazioni del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, secondo il quale la concertazione sarebbe stata «solo modo per stare tutti intorno a un grande tavolo, facendo pagare il conto agli italiani». «Trovo le affermazioni del ministro molto discutibili e in qualche caso anche ingenerose soprattutto perché è come se si stesse affermando che in tutti questi anni, il potere politico e il parlamento e i governi non abbiano mai preso nessuna decisione» ha spiegato Camusso a margine della festa della Cgil a Bologna. «Mi pare uno strano modo di affrontare i temi».
«Uno dei temi che abbiamo aperto oggi - ha aggiunto - è il tema delle pensioni, dell'universalità, degli ammortizzatori: sono stati terreni sui quali il potere politico è intervenuto senza tener conto dei problemi che avrebbe prodotto. Vorrei ricordare che quella modalità di non confrontarsi con nessuno ha determinato nel nostro paese una piccola cosa che si chiama esodati non ancora risolta».
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