19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
I dati della CGIA di Mestre

«Nel 2014 pagheremo 1,1 miliardi di tasse in più»

L'associazione artigiani e piccole imprese: «Le disposizioni fiscali contenute nella legge di stabilità faranno versare allo Stato 6,227 miliardi di euro da nuove imposte, ai quali vanno sottratti 5,119 miliardi di riduzione»

MESTRE - Nel 2014 gli italiani pagheranno 1,1 miliardi di euro di tasse in più a causa delle disposizioni fiscali introdotte dal disegno di legge di stabilità. Il calcolo è stato fatto dalla Cgia di Mestre, che ha analizzato l'impatto economico riconducibile agli effetti di tutte le nuove voci fiscali introdotte dalla manovra.

Questo bilancio strettamente tributario è dato dalla differenza tra le nuove entrate fiscali e le minori imposte e contributi che interesseranno l'anno prossimo gli italiani.

QUEL MILIARDO IN PIÙ - A fronte di poco più di 6 miliardi di euro di nuove entrate tributarie a cui si aggiungono 65 milioni di entrate extra tributarie e altri 135 milioni di riduzione dei crediti di imposta, nel 2014 gli italiani saranno chiamati a versare allo Stato complessivamente 6,227 miliardi di euro di nuove imposte.
Per contro, godranno di una riduzione delle tasse e dei contributi da versare all'Erario per un importo pari a 5,119 miliardi di euro. Pertanto, la differenza tra i 6,227 miliardi di nuove imposte e i 5,119 miliardi di minori tasse dà come risultato 1,108 miliardi di euro.

CIFRE SOTTOSTIMATE - «A nostro avviso - ha dichiarato il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi - il risultato è sottostimato. Corriamo il pericolo che il saldo sia più pesante. Secondo i tecnici del governo, la Trise, vale a dire il nuovo tributo sui servizi, dovrebbe farci risparmiare un miliardo di euro rispetto a quanto pagavamo di Tares e di Imu. Un vantaggio economico che, purtroppo, rischia di essere eroso dall'azione dei sindaci. I Comuni, infatti, avranno un'ampia discrezionalità nell'applicazione della Trise ed è molto probabile che ne inaspriranno il prelievo per lenire le difficoltà economiche in cui versano, con evidenti ripercussioni negative per i bilanci delle famiglie e delle imprese».

2,6 MILIARDI DA FINANZA - Analizzando le singoli voci tra le maggiori entrate, spiccano i 2,6 miliardi di euro relativi alle svalutazioni dovute alle perdite dei crediti. Si tratta di maggiori entrate legate al mutamento delle regole che disciplinano il trattamento fiscale delle perdite e delle svalutazioni dei crediti delle banche e delle imprese che operano nel settore finanziario e assicurativo. Le novità normative permetteranno in futuro di ottenere dei risparmi di imposta, consentendo a queste imprese di dedurre le perdite in cinque anni. Altri 940 milioni di euro saranno incassati dall'incremento del bollo sul dossier titoli, mentre 804 milioni di euro saranno garantiti dalla rivalutazione dei beni delle imprese. Ciò vuol dire che gli imprenditori avranno la facoltà di adeguare il valore dei cespiti a quello di mercato, pagando una imposta sostitutiva.

-1,5 MILIARDI DA CUNEO - Tra le minori entrate, invece, si segnala il taglio del cuneo fiscale per un importo di 1,5 miliardi di euro, l'alleggerimento di un miliardo di euro dei premi Inail e un miliardo di euro in meno che i cittadini pagheranno sulla casa con l'introduzione della Trise.

TAGLIARE SPESA PUBBLICA - Nel 2015 e nel 2016 le cose dovrebbero andare meglio, ha previsto la Cgia.
I saldi sono condizionati da una riduzione delle agevolazioni fiscali pari a 3 miliardi nel 2015 che salgono a 7 miliardi nel 2016. Tuttavia, queste nuove entrate scatteranno solo nel caso il governo non riesca a tagliare la spesa pubblica per un importo di pari valore. «Se eviteremo la riduzione delle agevolazioni fiscali grazie al taglio della spesa - ha concluso Bortolussi - nel 2015 gli italiani potranno contare su un saldo negativo pari a 2,7 e nel 2016 pari a 5,6 miliardi di euro. Se ciò non si verificherà, fra due anni ci ritroveremo con un bilancio leggermente negativo pari a 308 milioni di euro, mentre nel 2016 la situazione ritornerà a essere molto pesante, visto che il saldo sarà positivo e pari a 1,3 miliardi di euro».