Fitch: «Potremmo rivedere rating italiano al ribasso vista la crisi politica»
L'agenzia di rating ha avvertito: «Una prolungata incertezza sulle politiche economiche e fiscali, una minore fiducia che il rapporto debito/Pil scenderà e il mancato rispetto del pareggio di bilancio sono potenziali fattori che pesano»
NEW YORK - Fitch ha annunciato che potrebbe rivedere al ribasso il rating italiano (ora BBB+ con outlook negativo, ndr), vista la potenziale caduta del governo che «mette a rischio gli obiettivi di bilancio» e determina «incertezza in un periodo cruciale».
NEL CASO INTERVERRA' UE - L'agenzia ha comunque ricordato che «il Paese manterrà l'accesso al mercato e, se necessario, sarà richiesto e offerto l'intervento dell'Ue». Ma, ha continuato Fitch, «una prolungata incertezza sulle politiche economiche e fiscali, una minore fiducia che il rapporto debito/Pil scenderà dal 2014 e il mancato rispetto dell'obbligo costituzionale del pareggio di bilancio sono potenziali fattori che pesano» sul rating BBB+ di Roma.
GIRLANDA (PDL), AGENZIE INFLUENZANO POLITICA SU BERLUSCONI - Rocco Girlanda, sottosegretario alle Infrastrutture ha tuonato: «Tanto per cambiare riprende l'azione delle agenzie di rating tesa a influenzare il mercato al fine di condizionare lo scenario politico del nostro paese, ovviamente sempre nell'unica direzione contraria al centrodestra e a Silvio Berlusconi».
GOVERNO RESPINGA INGERENZE ESTERNE - Girlanda ha quindi proposto: «Torno a invocare con decisione una commissione parlamentare di inchiesta sull'affidabilità e imparzialità di questi enti privati piegati agli interessi della finanza internazionale con cui tanti autorevoli esponenti del precedente governo Monti e del Partito democratico (Pd) hanno legami importanti. Ogni volta che il centrodestra, e Silvio Berlusconi in particolare, lavorano per l'interesse del popolo italiano, queste agenzie intervengono per minacciare ritorsioni finanziarie nei confronti dell'Italia in totale e palese contrasto con l'autonomia politica di un partito e una coalizione che ha ricevuto il proprio mandato da un terzo del corpo elettorale. E' ora che tutto il governo anche chi può beneficiare da questi assisi decisamente poco disinteressati, rivendichi l'autonomia e la piena sovranità del nostro esecutivo, che non può e non deve essere subordinato ad alcuna ingerenza esterna».