L'Euro di nuovo sotto accusa
Resta difficile il contesto nel quale la Banca centrale europea si trova a dover ponderare le sue scelte di politica monetaria. E a complicare il tutto ci si son messe anche le elezioni in Italia, i cui risultati hanno fatto calare una cappa di incertezza su quella che è la terza maggiore economia dell'area euro
FRANCOFORTE - L'euro di nuovo sotto accusa e l'Unione valutaria impantanata nella recessione, con la disoccupazione che aumenta inanellando nuovi massimi storici e creando uno stridente contrasto con quanto avviene negli Usa, dove invece la situazione migliora. Resta difficile il contesto nel quale la Banca centrale europea si trova a dover ponderare le sue scelte di politica monetaria. E a complicare il tutto ci si son messe anche le elezioni in Italia, i cui risultati hanno fatto calare una cappa di incertezza su quella che è la terza maggiore economia dell'area euro.
Ieri sera i banchieri centrali si sono ritrovati alla cena che tradizionalmente precede il Consiglio direttivo. Oggi alle 13 e 45 verranno annunciate le eventuali decisioni operative, e la maggior parte degli analisti non prevedono variazioni rispetto ai livelli attuali dei tassi di interesse: il principale tasso ufficiale di rifinanziamento nell'area è al minimo storico dello 0,75 per cento. Alle 14 e 30 poi il presidente Mario Draghi terrà la conferenza stampa esplicativa, in cui illustrerà le previsioni aggiornate da parte dei tecnici della Bce su crescita economica e prezzi. Visti gli sviluppi recenti in questo caso gli analisti si attendono revisioni al ribasso sul Pil 2013, per cui tre mesi fa la Bce indicava tra un meno 0,9 per cento e un più 0,3 per cento.
Difficilmente, poi, il capo della Bce non si vedrà rivolgere domande sul quadro politico della sua madre patria, anche se finora si è tenuto al largo dall'argomento. E se gli sviluppi politici sono in effetti un argomento che esula dalle competenze di una Banca centrale, Draghi potrebbe però decidere di dire qualcosa se interpellato sui propositi di referendum sull'euro, ribaditi dai neo eletti del Movimento 5 stelle. E poi dovrà confrontarsi con un argomento più attinente al suo ruolo: possibili domande sul nodo dei cambi. Eurostat, l'ente di statistica dell'Ue, ha riferito che il crollo dell'export subito dall'area euro nel quarto trimestre 2012 (-0,9%) è stato il principale fattore che ha contribuito all'aggravamento della recessione, con un meno 0,6 per cento del Pil.
E la caduta delle esportazioni si è verificata in concomitanza di una brusca risalita dell'euro: Nel dicembre del 2012 era arrivato a superare 1,32 dollari, un livello del 9,4 per cento superiore al minimo toccato a fine luglio, poco sopra quota 1,20 dollari. Intanto nell'Unione valutaria i disoccupati sono arrivati a toccare quota 19 milioni, un valore mai visto prima con un tasso di disoccupazione medio che ha raggiunto l'11,9 per cento. Più del doppio rispetto al 5,3 per cento della Germania, che assomiglia sempre più ad una locomotiva che, essendosi sganciata dal treno, corre ormai in solitario.
- 31/08/2018 L'Argentina piange (ancora): peso a picco e tassi su del 60%. La ricetta neoliberista di Macri non funziona
- 17/05/2018 Cosa dicono quelli che dicono che non possiamo uscire dall’euro né cancellare il debito
- 16/05/2018 Cancellare una parte del debito: una proposta sacrosanta, che scatenerà l'ira dei mercati
- 10/05/2018 Argentina come la Grecia: dopo la speculazione, la troika del Fondo Monetario. Breve storia di un paese senza futuro