19 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Mercati nel caos dopo il voto in Italia

L'Europa lima le perdite, Wall Street tenta il rimbalzo, Milano -4%

Pesanti vendite hanno investito fin dall'apertura i maggiori titoli bancari italiani, tanto da far scattare le sospensioni dagli scambi, nel primo pomeriggio i maggiori gruppi segnano cadute tra il 6 e l'8 per cento mentre l'indice generale Ftse-Mib segna un pesante meno 3,95 per cento, comunque meglio del meno 4,70 per cento registrato in precedenza

ROMA - L'Europa cerca di ridurre le perdite e Wall Street si orienta ad un parziale rimbalzo, mentre Milano continua ad accusare un pesante calo dopo che il caos fuoriuscito dalle urne in Italia ha scatenato una pioggia di vendite in Borsa, colpendo anche i titoli di Stato e riesumando le paure di un effetto «contagio» nell'area euro. Pesanti vendite hanno investito fin dall'apertura i maggiori titoli bancari italiani, tanto da far scattare le sospensioni dagli scambi, nel primo pomeriggio i maggiori gruppi segnano cadute tra il 6 e l'8 per cento mentre l'indice generale Ftse-Mib segna un pesante meno 3,95 per cento, comunque meglio del meno 4,70 per cento registrato in precedenza.

Parigi si attesta a meno 2,06 per cento, Francoforte meno 1,94 per cento, Londra meno 1,28 per cento, Madrid meno 2,61 per cento. Giù anche l'Asia, dove Tokyo ha chiuso al meno 2,70 per cento. Resta indebolito l'euro, arrivato a scendere al di sotto di 1,31 dollari mentre nel pomeriggio segna 1,3097. E poi i titoli di Stato. A Wall Street l'indice Dow Jones, che ieri aveva chiuso al meno 1,55 per cento, recupera un modesto 0,56 per cento. Il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke ha rassicurato sul fatto che per ora le operazioni a sostegno degli aggregati di domanda proseguono, ma ha anche confermato che si sta valutando i rischi insisti in queste operazioni. Nei giorni scorsi le divisioni in seno al direttorio della Fed sul Quantitative Easing avevano innescato correzioni ribassiste dei mercati.

Oggi l'Italia ha emesso Bot a sei mesi per 8,5 miliardi, e se la domanda ha superato di 1,44 volte l'offerta i rendimenti in assegnazione hanno segnato un aumento di 51 punti base, in pratica mezzo punto percentuale, all'1,237 per cento. E sono aumentati anche i tassi sui Btp decennali già in circolazione, al 4,84 per cento, dal 4,5 per cento di ieri in chiusura, con cui il differenziale di rendimento o «spread» rispetto ai Bund della Germania è schizzato fino a 334 punti base, mentre nel pomeriggio segna 331. Prima delle elezioni lo spread si attestava attorno a 290 punti base. La tensione si scarica anche sui titoli della Spagna, che sempre sulla scadenza decennale vedono lo spread sui bund salire a 378 punti base dai 355 di ieri. Il ministro dell'economia Spagnolo, Luis de Guindos ha parlato di «effetto contagio», esprimendo l'auspicio che sia di breve durata.

In questo quadro di rinnovato allarmismo, Consob e Borsa Italiana hanno annunciato che stano valutando l'ipotesi di assumere misure contro la volatilità. Comunicazione che richiama alla memoria i vari divieti di vendite allo scoperto che nello scorso anno erano stati decisi nelle fasi di maggior tensione con la crisi dei debiti pubblici. E infatti è stato deciso in tal senso su specifiche società: IntesaSanpaolo e Banca Carige. Intanto, in parallelo alle vendite in Borsa, da banche internazionali e centri studi giungono analisi preoccupate sulla situazione nella penisola, quarta maggiore economia dell'area euro. Credit Suisse rileva che le elezioni «non sono riuscite a portare ad una maggioranza stabile», mentre secondo Barclays «sull'Italia incombe il rischio paralisi».

I risultati delle elezioni politiche in Italia «hanno chiaramente causato instabilità dei mercati», ha affermato il governatore della Banca di Spagna, Luis Maria Linde, che come tutti i suoi pari dell'area euro siede nel consiglio direttivo della Bce. Linde ha però aggiunto che i mercati hanno iniziato già a calmarsi rispetto alle dinamiche viste in apertura, e l'esponente della Bce ha espresso l'auspicio che continuino a moderarsi.