18 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Vendola: I lavoratori sono solo ostaggi

Bersani: Pomigliano? Bisogna che il Lingotto ragioni diversamente

Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha definito «inaccettabile» l'iniziativa della Fiat di mettere in mobilità 19 dipendenti dell'impianto di Pomigliano a fronte di altrettanti lavoratori riassunti in seguito a una sentenza della corte d'appello di Roma. De Magistris: Marchionne è padrone miope, rispetti le leggi

PAVIA - Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha definito «inaccettabile» l'iniziativa della Fiat di mettere in mobilità 19 dipendenti dell'impianto di Pomigliano a fronte di altrettanti lavoratori riassunti in seguito a una sentenza della corte d'appello di Roma. «Sono molto colpito dal fatto che si pensi di risolvere così i problemi. Così si aggravano. Bisogna che la Fiat ragioni diversamente, iniziative del genere non sono accettabili», ha detto Bersani al termine di un comizio a Pavia.

Staff Renzi: Da discriminazione al ricatto - «Grave attacco di Marchionne ai lavoratori della Fiat». Lo ha affermato in una nota ara Biagiotti, responsabile dell'organizzazione dei Comitati di Matteo Renzi, sui 19 lavoratori messi dalla Fiat in mobilità a Pomigliano.
«Marchionne - ha affermato Biagiotti - in questo modo mette gli operai gli uni contro gli altri, scatenando una guerra tra poveri. Un fatto inaccettabile, che fra l'altro viola gli accordi sindacali e le condizioni di lavoro, dando della Fiat, grande azienda italiana, un'immagine ottocentesca. L'amministratore delegato applichi una politica industriale seria piuttosto che scaricare le sue mancanze sui lavoratori».

De Magistris: Marchionne è padrone miope, rispetti le leggi - «Marchionne deve rispettare la Costituzione, la democrazia, le leggi. Gli operai non si dividono e non si ricattano». Così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, in un post su Facebook in merito alla decisione del Lingotto di avviare la procedura di licenziamento per 19 lavoratori dello stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco. «Il sindacato - scrive ancora de Magistris - non si ostracizza quando non risulta consenziente e asservito. Soltanto un miope padrone può comportarsi in questo modo, danneggiando e umiliando i lavoratori, quindi tutto il Paese e la democrazia. Il Governo si deve opporre».

Ferrero: Marchionne pratica rappresaglia come i nazisti - «La scelta della Fiat è tipica di chi è in guerra con i propri dipendenti. Applica la logica della rappresaglia cercando di scatenare la guerra tra i poveri, come facevano i nazisti dopo le azioni dei partigiani». Lo ha affermato in una dichiarazione il segretario del Prc Paolo Ferrero.
«Questa rappresaglia della Fiat, al di la di tutte le chiacchiere sul fatto che l'azienda è una grande famiglia - ha proseguito- ci svela il volto vero della Fiat: una barbarica organizzazione di potere che riproduce il peggio del capitalismo ottocentesco, che vuole gli operai servi e genuflessi davanti alle decisioni del sovrano aziendale. Cosa dicono davanti a questo scempio di democrazia i cantori dei diktat di Marchionne del centrosinistra?»

Carlino: Ancora una volta si conferma arrogante - «La decisione della Fiat di mettere in mobilità 19 lavoratori per riassumerne altrettanti precedentemente discriminati e licenziati è una scelta al massacro che mette gli operai gli uni contro gli altri. Forse Marchionne si sente superiore rispetto alla legge e alle decisioni della magistratura? Solo un'azienda con una arroganza talmente sconfinata può scegliere di attuare tali pratiche per scatenare una guerra tra poveri e far pagare il peso della crisi ai più deboli. La legalità in Fiat è sempre più un'utopia, i diritti dei lavoratori sono ancora una volta calpestati con comportamenti gravi e antidemocratici indegni per un paese civile». Lo ha affermato in una dichiarazione la senatrice Giuliana Carlino, capogruppo dell'Italia dei Valori in Commissione Lavoro.

Vendola: I lavoratori sono solo ostaggi - «Marchionne mette in mobilità 19 lavoratori di Pomigliano come risposta al reintegro degli operai iscritti alla Fiom, riconosciuti dal tribunale come discriminati. Per lui evidentemente i lavoratori sono ostaggi». Lo ha denunciato, via Twitter, il leader Sel Nichi Vendola.