25 aprile 2024
Aggiornato 23:30
La riforma del mercato del lavoro

Lavoro: Camusso, riforma totalmente squilibrata. No della Cgil

La leader della CGIL: Con le modifiche dell'articolo 18 il Governo ha voluto dare un segno riforma. Sostegno a chi in Parlamento cambia la riforma. Nessuna attenzione dal Governo alla coesione sociale. Cisl-Uil hanno abbandonato l'idea comune, è un problema

ROMA - Quella illustrata dal Governo alle parti sociali sull'articolo 18 «è una proposta totalmente squilibrata». Lo ha detto il leader della Cgil, Susanna Camusso, spiegando che dalla sua organizzazione è arrivato un «no» perché con l'introduzione dei licenziamenti facili, soprattutto quelli per motivi disciplinari, «viene meno l'effetto deterrente».
Con le modifiche all'articolo 18 «penso che si dà il tratto e il segno della riforma», ha proseguito Camusso. «Dopo aver affermato che era una grande riforma del mercato del lavoro - ha continuato il numero uno della Cgil - sui licenziamenti facili il Governo ha chiesto un unico pronunciamento esplicito. È una proposta peraltro molto lontana dai suggerimenti dati unitariamente da tutte le organizzazioni sindacali. Il Governo non ha voluto fare nessuno spostamento su questo tema».

Sostegno a chi in Parlamento cambia la riforma - La Cgil «sosterrà chi in Parlamento vorrà cambiare la proposta» sul mercato del lavoro illustrata dal Governo alle parti sociali. Lo ha detto il leader Susanna Camusso al termine dell'incontro a Palazzo Chigi aggiungendo che quella che si apre adesso «è la stagione in cui dobbiamo decidere la mobilitazione».

Nessuna attenzione dal Governo alla coesione sociale - «Avevamo detto da lungo tempo che temevamo che l'opinione del governo fosse di risolvere le molte questioni che ci sono con i licenziamenti facili e purtroppo abbiamo conferma. Dalla manovra a dl sulle liberalizzazioni gli unici che subiscono le dirette conseguenze dei provvedimenti sono i lavoratori. Il tratto che per volontà del governo caratterizza la riforma del mercato del lavoro è quello dei licenziamenti».
Da parte del governo - ha rilevato Camusso - «non c'è l'attenzione che viene riservata al mercato, alla coesione sociale del paese e ai lavoratori». Domani la Cgil riunirà il «direttivo e deciderà come accompagnare questa stagione e come essere alla testa di un movimento che ripropone il tema del lavoro come centrale di questo paese».
«Sull'insieme della riforma - ha aggiunto - e per come è costruita ci pare sia venuta meno l'universalità degli ammortizzatori e ben poco universale è un sistema che esclude per tutte le forme parasubordinate l'accesso all'indennità di disoccupazione. Qualche elemento positivo visto su precarietà».

Cisl-Uil hanno abbandonato l'idea comune, è un problema - «Il fatto che i colleghi di Cisl e Uil abbiano abbandonato un'idea condivisa fino a ieri sera è un problema».