FED, non previste sorprese sui tassi
Istituto vuole verificare l'esatta entità di ripresa economica. L'istituto di Washington dovrebbe concludere entro giugno l'Operazione Twist, che prevede la vendita di titoli di stato a breve scadenza in cambio dell'acquisto di un pari ammontare di titoli di stato a lungo termine
NEW YORK - La riunione di domani del braccio di politica monetaria della Federal Reserve, il Federal Open Market Committee (Fomc), non dovrebbe fornire nuove indicazioni su quale sarà il futuro prossimo dell'economia americana e mondiale. Si prevede che il Federal Open Market Committee lasci invariata la linea della Banca centrale americana.
L'istituto di Washington dovrebbe concludere entro giugno l'Operazione Twist, che prevede la vendita di titoli di stato a breve scadenza in cambio dell'acquisto di un pari ammontare di titoli di stato a lungo termine. Ma la mancanza di opzioni per stimolare ulteriormente l'economia, oltre ad alcuni grossi interrogativi sulla vera entità della ripresa, costringono la Fed a rimanere immobile.
La FED non sa esattamente a che ritmo stia crescendo l'economia - Nell'apparizione davanti al Congresso lo scorso mese, il presidente della Banca centrale americana Ben Bernanke è stato chiaro: la Fed non sa esattamente a che ritmo stia crescendo l'economia. Il mercato del lavoro sembra fare meglio ma questo, ha detto Bernanke, non è stato accompagnato da un corrispettivo aumento della produzione, della domanda o delle spese dei consumatori. Inoltre, alcuni dirigenti della Fed temono che il recente aumento dei prezzi del carburante alle pompe potrebbe minare la fiducia dei consumatori. «Sarà importante», aveva detto il presidente dell'istituto, «analizzare i nuovi dati per valutare l'entità della ripresa economica».
La Fed è già impegnata in una immensa campagna per stimolare la ripresa economica. Lo scorso settembre ha varato l'Operazione Twist con lo scopo di tenere bassi i tassi di lungo termine mentre quelli a breve termine sono ai minimi storici (tra lo 0 e lo 0,25%) dal dicembre 2008. Qualsiasi nuovo programma farebbe poco per migliorare l'entità dello sforzo.
Pechino: Stop alla rivalutazione del Renminbi - La Cina non considera più la moneta nazionale, il renminbi, significativamente sottovalutata. La possibile svolta nella politica dei cambi di Pechino - che rischia di avere un impatto molto rilevante sulle elezioni presidenziali Usa - giunge da fonti della banca centrale cinese secondo le quali i dati di febbraio della bilancia commerciale, che evidenziano per il Paese del Dragone un pesante deficit, mostrano come il valore della moneta sia oramai prossimo all'equilibrio dopo oltre sei anni di graduale apprezzamento.
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