20 aprile 2024
Aggiornato 11:00
La crisi del debito greco

Grecia, Eurogruppo: dibattito difficile, ma schiarita su banche

Salutato l'accordo raggiunto ad Atene, i Ministri finanziari dell'Eurozona chiederanno altri chiarimenti. Intanto nel paese è una carneficina per il lavoro: disoccupati oltre il 20%. Venerdì sciopero generale contro la politica d'austerità

BRUXELLES - I ministri finanziari dell'Eurozona, riuniti dalle 18 a Bruxelles per cercare delle soluzioni alla crisi greca, sembrano ancora lontani da un possibile accordo sui termini del memorandum presentato in extremis dal governo di Atene, con l'appoggio dell'eterogenea maggioranza (socialisti, conservatori ed estrema destra) che lo sostiene.
Sebbene sia molto probabile che l'Eurogruppo saluti con favore il memorandum di trenta pagine, e l'accordo politico che lo ha reso possibile, il suo contenuto (ulteriori tagli di spesa, riforme strutturali, e l'impegno a raggiungere un avanzo primario del 4,5% del Pil nel 2015) appare ancora troppo sbilanciato sulle misure annunciate, sulle buone intenzioni, e troppo poco sulle misure già approvate e pronte a entrare in vigore, come vorrebbero soprattutto gli Stati membri «rigoristi», come la Germania e ancor più l'Olanda, convinti che i greci alla prima occasione dimenticheranno promesse e impegni, per quanto solenni. Sembra dunque difficile che, durante questa riunione, i Diciassette possano dare il loro via libera al nuovo programma di aiuti finanziari per la Grecia da 130 miliardi di euro, mentre appare probabile che chiederanno ulteriori chiarimenti e impegni più stringenti ad Atene, come condizioni per concedere gli aiuti.

Cosa prevede l'accordo - Più positiva, invece, è la situazione per quanto riguarda il cosiddetto «coinvolgimento del settore privato» nella ristrutturazione parziale del debito greco, ovvero l'accordo con le banche per il riscadenzamento volontario dei titoli di Stato di Atene, con una loro svalutazione del 50-70 per cento rispetto al valore di emissione. L'accordo, che dovrebbe ridurre di almeno 100 miliardi il debito greco, sembra ormai acquisito, anche perchè nel frattempo sta facendo passi avanti il cosiddetto «coinvolgimento del settore ufficiale» (cioè pubblico), grazie a una nuova mossa del presidente della Bce, Mario Draghi.
L'apertura da parte della Bce all'ipotesi di rinunciare a fare profitti sui bond greci che detiene, rivendendoli al Fondo salva Stati al loro valore di mercato, potrebbe 'regalare' circa 12 miliardi di euro di riduzione del debito di Atene. Ci si attende che la Bce, rappresentata all'Eurogruppo da Draghi e dal membro tedesco del Comitato esecutivo Joerg Asmussen, spieghi l'operazione ai ministri dei Diciassette, e questa, se non altro, potrebbe essere la notizia più importante di questa riunione.

Carneficina lavoro: disoccupati oltre il 20% - Hanno superato quota 1 milione in Grecia i disoccupati, un numero praticamente raddoppiato rispetto al 2009, quando se ne contavano 531 mila, che evidenzia le pesantissime ricadute sull'economia e la società ellenica della «cura» di austerità imposta da Unione europea e Fondo monetario internazionale in cambio di nuovi aiuti. I dati di novembre diffusi dall'agenzia di statistica ellenica sembrano un bollettino di guerra: il tasso di disoccupazione ha subito un ulteriore e pesante aumento, superando la soglia psicologica del 20 per cento, al 20,9 per cento rispetto al 18,2 per cento di ottobre.
Ma è il paragone su base annua a destare maggiormente impressione: nel novembre del 2010 la disoccupazione in Grecia era al 13,9 per cento, nel novembre 2009 al 10,6 per cento. Elevatissimo il tasso di disoccupazione tra i giovani: nella fascia 15-24 anni coinvolge il 48 per cento degli attivi, praticamente uno su due, e molto elevato è anche nelle fasce 25-34 anni (27,8%) e 35-44 anni (17,8%).

Venerdì sciopero generale contro la politica d'austerità - I due principali sindacati greci, l'Adedy (settore pubblico) e Gsee (privato) hanno proclamato uno sciopero generale di 48 ore a partire da venerdì per protestare contro le misure di austerità chieste da Ue ed Fmi in cambio della tranche di aiuti ad Atene: lo hanno reso noto fonti sindacali greche.