Grecia, il rischio d'uscita da Eurozona sale al 50%
Ne sono convinti gli analisti di Citigroup, che in precedenza avevano dato tra il 25 e il 30 per cento le possibilità che Atene uscisse dall'euro entro i prossimi 18 mesi. Sarkozy-Merkel: Accordo mai così vicino, ora va chiuso. Sindacati greci, domani sciopero generale contro l'austerità
NEW YORK - Il rischio che la Grecia esca dall'Eurozona è cresciuto al 50 per cento. Ne sono convinti gli analisti di Citigroup Willem Buiter e Ebrahim Rahbari, che in precedenza avevano dato tra il 25 e il 30 per cento le possibilità che Atene uscisse dall'euro entro i prossimi 18 mesi.
Come riporta l'agenzia di stampa Dow Jones, in particolare questo è dovuto «al fatto che è significativamente diminuita la volontà dei creditori dell'Eurozona di continuare a dare sostegno alla Grecia nonostante il fatto che questa non si attiene a decisioni precedenti».
Un'eventuale uscita avrebbe «costi moderati» per gli altri paesi dell'area euro. Tuttavia gli analisti della banca newyorkese non prevedono che nel mese di marzo si verificherà «un default disordinato», mentre attendono un accordo «ordinato ma molto probabilmente coercitivo sulla ristrutturazione del debito nell'ambito dei negoziati in corso con i creditori privati, con la Bce, l'Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale».
Sarkozy-Merkel: Accordo mai così vicino, ora va chiuso - Francia e Germania spronano la Grecia ad attuare le nuove misure di austerità e le riforme che le vengono chieste per ottenere altri aiuti. I greci «devono assumersi le loro responsabilità votando le riforme», ha affermato il presidente Nicolas Sarkozy durante una conferenza stampa congiunta con la cancelliera tedesca Angela Merkel, al termine di una bilaterale a Parigi. «Pensiamo che un accordo non sia mai stato così vicino, e la cancelliera ha ragione quando dice che adesso bisogna chiuderlo».
Quanto ai nuovi aiuti di cui la Grecia ha bisogno, «non ci sarà accordo - ha detto la Merkel - fino a quando le misure concordate con la troika (Ue-Bce-Fmi) non saranno state messe all'opera». Ma la cancelliera ha poi aggiunto di ritenere necessario un meccanismo che blocchi i tassi di interesse sui bond greci.
Sindacati greci, domani sciopero generale contro l'austerità - I due maggiori sindacati della Grecia hanno proclamato uno sciopero generale per la giornata di domani, ancora una volta contro le misure di austerità che il paese si trova ad adottare sotto le pressioni di Unione europea e Fondo monetario internazionale. Misure che «sono la cronaca di una morte annunciata», ha affermato il segretario generale del Gsee, Iannis Panagopoulos, principale sindacato del comparto privato ellenico, al termine di una riunione con i rappresentanti dell'Adedy, sigla del settore pubblico. «L'obiettivo è abbattere il diritto del lavoro e tagliare i salari del 20-30 per cento».
Questo mentre la crisi debitoria della Grecia sembra tornata in una situazione altamente incerta, riportando tensione sui mercati europei. E il governo guidato dal tecnico Lucas Papademos rischia di saltare, sfociando in elezioni anticipate, se il premier non riuscirà a trovare in questi giorni un accordo con i maggiori partiti politici sulle misure chieste da Unione europea e fondo monetario internazionale in cambio di nuovi aiuti. Dopo un nulla di fatto ieri, oggi è atteso un altro 'round' ad Atene del premier con i leader politici, mentre proseguono in parallelo anche le trattative con i creditori privati per una riduzione sui pagamenti effettivi (ristrutturazione) dei titoli di Stato greci.
La Grecia riporta tensioni sui bond, spread Btp-Bund vicino a 400 - Si ricreano tensioni sui titoli di Stato dei paesi dell'area euro, innescando nuovi aumenti dei rendimenti mentre la crisi debitoria della Grecia appare nuovamente in bilico. In questo modo a metà mattina i tassi retributivi dei Btp a 10 anni sono saliti fino al 5,82 per cento, contro il 5,70 registrato venerdì scorso in serata, mentre il loro differenziale, o spread, rispetto ai Bund della Germania è risalito fino a 3,96 punti percentuali, o 395 punti base secondo Bloomberg. Lo spread Btp-Bund torna così in prossimità della soglia psicologica dei 400 punti base, mentre a Milano il Ftse-Mib accelera i ribassi al meno 0,98 per cento. Successivamente i rendimenti dei Btp si moderano in parte al 5,78 per cento.
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