20 aprile 2024
Aggiornato 13:30
La riforma del mercato del lavoro | La polemica

Profumo: Posto fisso ai giovani? Imparino a creare lavoro

Il Ministro dell'Istruzione a Repubblica: «giovedì cabina di regia» su agenda digitale. Fornero: Non tergiversare, il Governo ha il dovere di agire. Sacconi: La riforma del lavoro sia tempestiva. Precari, un esercito che guadagna meno di 900 euro al mese (principalmente nella P.A.)

ROMA - «Internet sarà l'equivalente di quello che negli anni '50 era l'automobile. Allora si intuiva che con l'automobile sarebbe cambiato il modo di vivere e la forma stessa delle nostre città. Ed è quello che avvenne: assieme all'auto sono arrivate la fabbrica, l'autostrada, il nuovo commercio. Una nuova economia partì da un elemento specifico. Quel ruolo oggi ce l'ha Internet che non è un sistema di cavi e computer ma una cosa che cambia le nostre vite, le relazioni fra i cittadini, la Pubblica Amministrazione». Così il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo parla dell'Agenda Digitale del governo.

«Giovedì cabina di regia» su agenda digitale - «Giovedì - dice il ministro in una intervista a La Repubblica - ci sarà la prima riunione della cabina di regia istituita dal presidente Monti. Ma le prime cose sono partite». Secondo il ministro «per trasformare il Paese serve una azione democratica. Tutti devono essere coinvolti, anche se le tecnologie non sono ottimali. E quindi va azzerato subito il digital divide che riguarda sei italiani su cento. E poi vanno privilegiati gli spazi pubblici».
Per reperire fondi «studiamo le modalità di finanziamento con la Cassa Depositi e Prestiti. Nel frattempo nei prossimi giorni uscirà un primo bando da 200 milioni sulle comunità intelligenti, riguarda 8 regioni del Sud: ogni regione dovrà specializzarsi su un settore. A fine primavera toccherà al Centronord. Se i prototipi funzionano, cambia il Paese».
«Se saremo bravi - conclude il ministro - nasceranno tante startup tecnologiche che, con un po' di capitale di rischio che stiamo trovando, possono diventare imprese solide e formare nuovi distretti industriali. Anche qui, serve una svolta culturale: il nostro ruolo è formare bravi cittadini del mondo che fra le altre cose siano capaci non di trovarsi un lavoro, ma di creare lavoro».

Fornero: Non tergiversare, il Governo ha il dovere di agire - «Tergiversare, aspettare, non può essere la soluzione. Il governo ha il dovere di agire. E' in corso una discussione con le parti sociali e dialogo non vuol dire che tutto è stato deciso. il percorso è appena iniziato, ma deve essere fatto». Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, intervenendo all'inaugurazione dell'anno accademico di Torino.
«Come paese non ci è dato un tempo lungo», ha aggiunto.

Sacconi: La riforma del lavoro sia tempestiva - Il Pdl si conferma quale grande forza moderata nazionale, insieme liberale e solidale, nel momento in cui antepone a qualunque interesse di parte il responsabile appoggio all’azione del Governo Monti in un contesto europeo e globale che permangono instabili. Appoggiamo, come già abbiamo appoggiato, i provvedimenti rivolti alla stabilità e alla crescita sollecitando ora la tempestiva definizione dell’ulteriore riforma del lavoro. Ci auguriamo che il Partito democratico faccia altrettanto e che, incassato l’atto responsabile di Berlusconi, non voglia anteporre all’interesse nazionale quello delle sue componenti più conservatrici, staccando la spina alla funzione stabilizzatrice del Governo Monti. Per noi - e speriamo anche per loro - vale la regola: prima di tutto l’Italia. Lo ha affermato Maurizio Sacconi, deputato del Pdl ed ex ministro del Lavoro.

Frattini: Sull'articolo 18 preoccupano i toni intimidatori dell'Unità - Che l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori vada profondamente rivisto ce lo dicono sia l’Europa sia il buonsenso. Modificarlo eviterebbe invece la paralisi del mercato del lavoro e dunque farebbe gli interessi di chi cerca un’occupazione. Ma c’e’ una cosa che mi preoccupa: i toni intimidatori dell’Unità, che attacca la figlia del ministro Fornero.
Lo ha affermato, in un’intervista al Quotidiano nazionale, il deputato del Pdl Franco Frattini: Si tratta di un pessimo segnale: quando si discutono le persone piuttosto che le idee si attivano meccanismi pericolosi già visti in passato. Si riferisce agli omicidi D’Antona e Biagi, gli domandano: Certo personalizzare lo scontro politico indicando il ’nemico’ con nome e cognome rischia di armare la mano di qualche pazzo.

Precari, un esercito che guadagna meno di 900 euro al mese (principalmente nella P.A.) - Bamboccioni (perché costretti a vivere con i genitori), sfigati (perché spesso si laureano dopo i 28 anni) e perfino noiosi (perché il posto fisso genera monotonia). Si sprecano (purtroppo) i modi per definire i lavoratori precari che secondo recenti dati dell'Istat sono il 47% dei lavoratori under 25. Ma chi sono davvero i lavoratori precari? Secondo un'analisi realizzata dalla CGIA di Mestre si tratta di un esercito di 3.315.580 unità (nella maggior parte dei casi residente nel Mezzogiorno) che guadagna, in media, 836 euro al mese. Il 46% di loro ha un diploma di scuola media superiore e il 15% una laurea. Il datore di lavoro principale è la Pubblica Amministrazione.

Giovani CGIL a Cancellieri, basta cliché, tema è precarietà - «Meno male che il segno principale del nuovo governo doveva essere il cambiamento di stile. Ora basta con i cliché sui giovani. Il tema da affrontare è la lotta alla precarietà». Così i giovani della CGIL replicano alle parole di oggi del ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri.
«Dopo le dichiarazioni del Presidente Monti sul posto fisso, è il ministro dell'Interno Cancellieri a deliziarci con una nuova battuta sulla condizioni dei giovani che rivela un approccio decisamente poco tecnico ai problemi», affermano i giovani della CGIL sottolineando come le parole della Cancellieri siano equiparabili ad «una battuta da bar, su cui si potrebbe anche costruire una piacevole conversazione, se non fosse che ha pronunciarla è il ministro dell'Interno, la quale dovrebbe avere a sua disposizione qualche dato».

La precarietà e la disoccupazione giovanile sono l'emergenza di questo Paese - Per i giovani della CGIL «è grave il fatto che un esponente del governo riproponga cliché inutili di fronte ad una generazione a cui si sta togliendo tutto. La sensazione è che il governo cerchi di spostare il dibattito nei bar perché non è in grado di affrontarlo nelle sedi opportune. La precarietà, la povertà e la disoccupazione giovanile sono l'emergenza di questo Paese. I giovani vorrebbero poter costruire percorsi di vita e di lavoro soddisfacenti, ma non lo possono fare privati dal lavoro e dal welfare. Che il mondo sia cambiato noi ce ne siamo accorti da un pezzo, e stiamo pagando a caro prezzo questo cambiamento perché i nostri governi nel frattempo si sono occupati di altro», concludono.