Milano, l'aggressore del tassista ha precedenti
Nonostante da quando è stato fermato l'arrestato, che ha precedenti per lesioni, non abbia detto una parola, gli agenti sono convinti che i suoi complici siano anche loro tassisti che, dopo l'aggressione, si sono allontanati a bordo del taxi del 51enne
MILANO - Gli investigatori della Digos di Milano stanno cercando di individuare i complici del 51enne tassista Maurizio N., arrestato per rapina aggravata in concorso per aver aggredito e derubato di 50 euro questa mattina a Milano un collega 36enne, Stefano B., «reo» di aver lavorato durante l'agitazione proclamata dalla categoria per protestare contro l'ipotesi del Governo di liberalizzare il settore taxi. La vittima, trasportata per accertamenti al Fatebenefratelli, ha ricevuto dai sanitari quattro giorni di prognosi per i pugni ricevuti al volto e un calcio preso sulle gambe.
Complici fuggiti con lui sul suo taxi - Nonostante da quando è stato fermato l'arrestato, che ha precedenti per lesioni, non abbia detto una parola, gli agenti sono convinti che i suoi complici siano anche loro tassisti che, dopo l'aggressione, si sono allontanati a bordo del taxi del 51enne, una Mercedes classe C, e hanno poi fatto perdere le loro tracce prima che l'equipaggio di una Volante intercettasse l'auto di servizio in piazza Duca D'Aosta. Maurizio N. viene in questi minuti trasferito al carcere di San Vittore in attesa della convalida dell'arresto da parte del Gip.
Secondo quanto è possibile apprendere, il tassista aggredito (che è sposato e padre di due figli) era rientrato ieri da Roma dove si era svolto un confronto tra diverse sigle sindacali del settore taxi e il Governo. E proprio come succede nella Capitale anche a Milano il clima tra i tassisti è incandescente: pochissime le auto bianche in servizio con la maggior parte degli autisti sono in assemblea permanente o «fuori servizio».
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