19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Trasporti e tecnologia

La Germania dice no a Uber

L'app per prenotare dal proprio smartphone un noleggio con conducente è stata messa temporaneamente al bando da Berlino. Lo ha stabilito un tribunale di Francoforte, riporta il Financial Times nell'edizione online, nell'ambito di un ricorso avviato dalle associazioni di taxi tedesche

BERLINO - Uber è stata messa al bando, temporaneamente, in Germania. E' la prima volta che il servizio di reperimento di auto a nolo tramite smartphone e dispositivi mobili - che risulta concorrenziale con i taxi tradizionali - subisce un provvedimento di questo genere su scala nazionale. Lo ha stabilito un tribunale di Francoforte, riporta il Financial Times nell'edizione online, nell'ambito di un ricorso avviato dalle associazioni di taxi tedesche.

ALTRO CHE STARTUP - I tassisiti teutonici avanzano accuse precise: non solo quella «classica» di operare abusivamente come un vero e proprio servizio di taxi senza licenza. Ma anche quella più elaborata di essere una finta start-up: «Uber opera grazie a miliardi di liquidità ricevute da Goldman Sachs e Google, e poi si spaccia come una benefattrice della new economy con apparenze da start-up», ha affermato Dieter Schlenker, numero uno di Taxi Deutschland. E più in generale attaccano anche l'economia «condivisa» basata sull'uso di internet e nuovi dispositivi mobili, definendola una «locusta» che danneggia imprese, lavoratori e lo Stato in generale (qui forse ispirandosi al termine coniato anni or sono dall'ex ministro delle Finanze tedesco Peer Steinbrueck).

MULTE FINO A 250MILA EURO - Non è il primo provvedimento giudiziario sfavorevole che Uber subisce in Germania, era già accaduto a Berlino e Amburgo, in entrambi i casi per questioni legate sia alla sicurezza che alla concorrenza. Tuttavia in entrambi i casi la società che ha sede a San Francisco ha potuto continuare ad operare dopo aver presentato ricorso. Oggi però l'ingiunzione del tribunale di Francoforte prevede che in caso di violazioni possano scattare multe fino a 250 mila euro. A fronte dell'apparente ostilità delle Corti tedesche, Uber sembra invece godere di un certo appoggio da parte della commissaria europea uscente per l'Agenda digitale Neelie Kroes.