27 aprile 2024
Aggiornato 02:30
La crisi del debito sovrano

Buone notizie dall'Italia, governata da gente seria

E' l'esordio di un commento del Financial Times ospitato sulla seguita rubrica Lex Column nella quale si sottolinea che i tassi d'interesse sul debito scenderanno decisamente solo quando la crescita economica tornerà ad accelerare

LONDRA - «Buone notizie da Roma: gente seria sta governando l'Italia». E' l'esordio di un commento del Financial Times ospitato sulla seguita rubrica Lex Column nella quale si sottolinea che i tassi d'interesse sul debito scenderanno decisamente solo quando la crescita economica tornerà ad accelerare e si rileva che «dopo un decennio di governo come uno spettacolo di cabaret, sotto Silvio Berlusconi, l'era di Mario Monti dovrebbe essere più simile a quei film classici italiani degli anni '70 che avevano i sottotitoli e che trattavano argomenti di vita e di morte».

Monti, si legge sul quotidiano londinese all'indomani della visita ufficiale del premier italiano nel Regno Unito, «ha fatto una buona partenza: la riforma delle pensioni è operativa e sta iniziando ad affrontare le rigidità radicate nell'economia. Ad ogni modo gli sforzi di Monti non si riflettono sul mercato obbligazionario dove. Il rendimento sui titoli di stato decennali italiani, 6,4%, resta maggiore di quelli spagnoli».
«I detentori di titoli di stato italiani - si legge ancora - tendono a suddividersi in tre categorie: gli ottimisti, i pessimisti e i pessimisti (ottimisti) che vogliono essere ottimisti (o pessimisti). E per un Paese che negli ultimi sei mesi ha approvato tagli alla spesa pubblica e nuove entrate per 80 miliardi di euro per puntare a u avanzo primario del 5% del Pil il prossimo anno, gli ottimisti dovrebbero essere in cima. Ma non lo sono perchè la posizione dell'Italia sui conti pubblici resta precaria».

L'L'Italia «dopo il declassamento della scorsa settimana - si legge ancora - detiene la seconda valutazione creditizia più bassa (BBB+) nell'eurozona, con l'eccezione di Cipro e dei tre Paesi in corso di salvataggio (Grecia, Irlanda, Portogallo, ndr). E questo è un arto esile sul quale intraprendere un fabbisogno di finanziamento lordo da 650 miliardi di euro fino al 2014. Il rendimento sul titolo di stato decennale dell'Italia è al di sotto del 7,5% toccato lo scorso novembre, ma la spagna può finanziarsi al 5%. Roma potrebbe abbassare i costi finanziandosi sulle scadenze più brevi - fondi a due anni possono essere ottenuti al 4%. Ma questo accorcerebbe il profilo delle scadenze che con i suoi sette anni circa (di vita residua media, ndr) è una delle poche cose rassicuranti del debito sovrano netto da 1.900 miliardi di euro dell'Italia. Se l'Italia vuole convertire i pessimisti che vogliono essere ottimisti non è sufficiente a soddisfare le aspettative esaltate. Monti - conclude il Financial Times - dovrebbe puntare a una sorpresa positiva, come una più alta crescita economica stabile (se fosse il 3% dallo zero di oggi?). Solo allora i costi di finanziamento dell'Italia torneranno veramente sulla terra».