19 aprile 2024
Aggiornato 00:00
La crisi del debito sovrano

Tensioni sui Btp, lo spread a 528 vicino al picco. Wsj: interventi della BCE

Sfilza di dati negativi in Europa e Milano torna a calare. Intanto sui Btp a 10 anni di scadenza i rendimenti sono da ieri al di sopra della soglia allarmistica del 7 per cento. Ma sotto tensione restano anche i titoli di Stato della Spagna

ROMA - Resta elevata la tensione sui titoli di Stato di Italia e Spagna, mentre il quadro allarmistico sui debiti pubblici nell'area euro ha trovato nuovi spunti in una sfilza di dati macroeconomici negativi. Tensioni che si ripercuotono in aumenti dei rendimenti dei titoli di Stato, e il Wall Street Journal sostiene che questo ha spinto la Banca centrale europea a intervenire nuovamente con acquisti calmieranti. In realtà nelle ultime due settimane la Bce ha mantenuto al lumicino queste operazioni, e fornisce dati specifici solo con cadenza settimanale, il lunedì, quindi le indiscrezioni di stampa (sempre numerosi) sui suoi presunti interventi non possono avere riscontri effettivi se non diversi giorni dopo.

Vola lo spread - Intanto sui Btp a 10 anni di scadenza i rendimenti sono da ieri al di sopra della soglia allarmistica del 7 per cento, oggi hanno toccato un picco al 7,18 per cento mentre il loro differenziale rispetto ai Bund della Germania, chiamato in gergo tecnico «spread» è arrivato a toccare 5,30 punti percentuali. Sono 530 punti base, secondo i dati di Bloomberg, non molto lontano ormai dal record di 575 punti base raggiunti nel novembre scorso, prima che subentrasse il governo guidato da Mario Monti. Nel pomeriggio i tassi si attestano al 7,13 per cento e lo spread Btp-Bund a 528 punti base restando sostenuto, mentre la Borsa di Milano torna perdere slancio con l'indice Ftse-Mib al meno 0,79 per cento.

Ma sotto tensione restano anche i titoli di Stato della Spagna, dopo che nei giorni scorsi il governo ha rilevato la necessità di altri ingenti accantonamenti da parte delle banche per tutelarsi da perdite sull'immobiliare. Oggi i rendimenti dei Bonos decennali sono saliti fino al 5,75 per cento e il loro spread sui Bund ha toccato 387 punti base. I rendimenti dei bond decennali del Belgio sono risaliti al 4,60 per cento e alcune tensioni si trascinano anche sulla Francia, che si teme possa perdere il prestigioso rating a tripla A: i tassi retributivi degli Oat sempre a 10 anni restano al 3,40 per cento circa e il loro differenziale sui Bund rimane ai 150 punti base cui era salito ieri.

Questo in una seduta in cui stati diffusi diversi dati macroeconomici tutti negativi: dalla disoccupazione nell'area che resta inchiodata al massimo storico del 10,3 per cento, con 45 mila senza lavoro in più a novembre, ai consumi in pesante calo nello stesso mese, al clima di fiducia che ha continuato a calare in Europa tra famiglie e imprese. E perfino dalla Germania è stato riferito un inatteso crollo degli ordini dell'industria. L'euro ha segnato un minimo a 1,2764 dollari, restando sui minimi da 18 mesi. All'opposto dagli Usa sono giunti dati migliori del previsto: a dicembre sono stati creati 200mila nuovi posti e la disoccupazione è calata di un decimale di punto all'8,5 per cento.