19 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Il Ministro ospite della trasmissione «In mezz'ora»

Lavoro: Fornero, riforma del mercato dalla prossima settimana

Il Ministro del Welfare: «Fiat deve restare italiana, ci confronteremo conl'azienda Faremo molte domande chiedendo risposte. Accordo pensioni? Saldi devono restare invariati. Disposti al dialogo, non agiamo da professorini»

ROMA - Già dalla prossima settimana il governo lavorerà sulla riforma del mercato del lavoro che non sarà per fare cassa ma per cambiare alcuni meccanismi. Lo ha annunciato il ministro del Welfare, Elsa Fornero, intervenuta a In mezz'ora, su Rai3. «Bisogna fare in modo - ha detto la Fornero - che - il mercato del lavoro possa dare pensioni migliori ai giovani di oggi». «La riforma del mercato del lavoro non sarà per far cassa ma per cambiare i meccanismi», come la stortura per cui la «pensione di una nonna regge i due nipoti disoccupati».
«Spero arriverà ma non comporterà costi. Ci si può mettere a lavorare dalla prossima settimana. Non si parla di tempi lunghi ma di tempi brevi», ha detto la Fornero per la quale è necessario intervenire anche sugli ammortizzatori sociali dove «ci sono altre storture perchè si è fatto del sistema pensionistico un ammortizzatore sociale». «La riforma delle pensioni libera risorse - ha spiegato - è queste riforme vanno a ridurre lo spread e questo vuol dire che se riusciamo a riportare gli interessi a un livello accettabile risparmiamo risorse e ci assicuriamo credibilità così risorse potranno venire e potremo intervenire sugli ammortizzatori sociali».

Fiat deve restare italiana, ci confronteremo con l'azienda - Il ministro del Welfare Elsa Fornero incontrerà Fiat per un confronto sull'azienda che sottolinea «deve restare italiana». «Il nostro sforzo è che la Fiat resti italiana, ma resti italiana non in virtù di qualche aiuto che può avere dallo Stato e che comunque con l'Europa non potrà più avere, ma resti italiana perchè in grado di vincere la competizione sui mercati internazionali e perchè produttiva. Questa è la cosa importante. E su questo noi confronti con la Fiat li avremo e stando almeno alle dichiarazioni che vengono dalla Fiat questo sembra essere anche il loro obiettivo e su questo ci confronteremo anche duramente».
«Conosco molto poco Marchionne - ha aggiunto - pur restando a Torino, quindi questo non è di ostacolo, però io sono parte di un governo che deve guardare all'Italia e soprattutto deve guardare all'Europa, alla capacità dell'Italia di stare bene in Europa e nel mondo». «Si possono fare molte domande alla Fiat - ha concluso la Fornero - chiedendo risposte, senza che questo voglia dire scontro. Tra persone di buona volontà e intellettualmente oneste ci possono essere divergenze di opinioni ma non necessariamente scontri».

Accordo pensioni? Saldi devono restare invariati - I saldi della manovra devono restare invariati. Questa la condizione sottolineata dal ministro del Welfare Elsa Fornero intervenuta su Rai Tre a In mezz'ora. Sulla possibilità di trovare un accordo sullo stop alla indicizzazione delle pensioni dopo i 935 euro all'inflazione la Fornero, che ha parlato dell'Italia come un «malato grave» ha detto: «L'importante è che ci sia la dose di antibiotico adeguata. I saldi, ahimè, devono restare invariati. Saldi vuol dire soldi sottratti, diciamo la verità e sono quelli che permettono al malato di sopravvivere. Se ci saranno spazi per ampliare la platea di coloro che potranno avere un indennizzo per inflazione, noi saremo felici di questo ma bisogna trovare altri soldi per questo».

Disposti al dialogo, non agiamo da professorini - Da parte del governo c'è una predisposizione al dialogo «su materie che toccano la vita delle persone». Nessun atteggiamento professorale, solo l'esigenza di fare in fretta. Sulla possibilità che ci sia qualche margine di manovra per disinnescare lo scontro con i sindacati la Fornero ha aggiunto: «Questo non lo so. Ma bisogna ricordare che io ero un professore fino a 20 giorni fa. Questo richiama un fatto importante: noi abbiamo avuto venti giorni e siamo stati chiamati 20 giorni fa come dei medici al capezzale di un malato».
«C'erano altri medici che hanno ritenuto di non essere in grado di risolvere la crisi del malato Italia e hanno chiamato altri medici e hanno detto provate voi. I tempi sono stati molto brevi proprio perchè questo malato era davvero gravemente malato». Per la Fornero «questo vuol dire che non c'è solo una predisposizione a fare solo interventi tecnici, da tecnici. C'è anche una predisposizione al dialogo su materie che toccano la vita delle persone. Nessuno ha affrontato le cose da professore o da professorino. Il problema è che dovevamo fare in fretta». Era «a rischio» il risparmio, il lavoro e le pensioni delle persone.