14 luglio 2025
Aggiornato 02:00
Nuovo taglio dei tassi di interesse sull'Euro

Draghi taglia i tassi all'1% ma stronca le attese su acquisti bond

Inevitabilmente oggi la chiusura di Draghi è stata una doccia fredda che ha avuto l'effetto opposto: ha innescato rapidi indebolimenti di azionario e obbligazionario, inclusi i bond dell'Italia

FRANCOFORTE - «Niente trucchi» avverte Mario Draghi, i trattati europei si rispettano nella sostanza, e dicono chiaramente che la Banca centrale europea non può finanziare i debiti pubblici, non può «monetizzarli» come facevano prima alcuni paesi. Con questi concetti, ripetuti più volte e usando diversi termini, il presidente dell'Eurotower ha stroncato le attese che si erano create sui mercati sull'ipotesi che la Bce potesse, in futuro, aumentare i suoi acquisti di titoli di Stato, come contropartita a eventuali passi in avanti degli Stati su regole più stringenti nella disciplina di bilancio.

Doccia fredda sui Btp italiani - Ipotesi che nei giorni scorsi avevano contribuito ad alimentare risalite delle Borse e le attenuazioni delle tensioni sui bond dell'area euro sotto stress. Inevitabilmente oggi la chiusura di Draghi è stata una doccia fredda che ha avuto l'effetto opposto: ha innescato rapidi indebolimenti di azionario e obbligazionario, inclusi i bond dell'Italia. Sui Btp a 10 anni nel pomeriggio i rendimenti sono schizzati fino al 6,29 per cento, dal minimo del 5,88 per cento visto in mattinata, mentre il loro differenziale o spread rispetto ai Bund della Germania è arrivato fino a 424 punti base, da un minimo di 377 punti visto in mattinata.
Nel pomeriggio a Milano, dove in apertura si erano visti tentativi di rialzo in linea con il resto d'Europa, il Ftse-Mib affonda al meno 2,98 per cento, Parigi meno 1,69 per cento e Francoforte al meno 1,46 per cento, Londra al meno 0,36. Giù anche Wall Street, con il Dow Jones al meno 0,52 per cento, il Nasdaq al meno 0,62 per cento.

La Bce oggi ha invece tagliato ulteriormente i tassi di interesse, in linea con le attese riportando così il principale riferimento sul costo del danaro nell'area euro al minimo storico dell'1 per cento. Ha inoltre deciso nuove misure straordinarie per garantire liquidità agevolate alle banche, e così evitare così un prosciugamento del credito nell'area euro. In particolare ha annunciato due aste di rifinanziamento ultra prolungate, a tre anni di durata. Ma queste misure sono sono bastate a contrastare la delusione dei mercati sulle mancate intenzioni di rafforzare gli acquisti di bond. Nel pomeriggio l'euro cala a 1,332 dollari.
Questo equivoco sulle intenzioni della Bce si era innescato in base a interpretazioni di stampa su alcune parole usate dallo stesso Draghi ad una audizione al Parlamento europeo, giovedì scorso. Aveva chiesto agli Stati di compiere un consistente passo in avanti sulla disciplina di bilancio con un nuovo accordo vincolante su vari aspetti («compact», in inglese), per poi aggiungere che «altri elementi» avrebbero potuto seguire. E proprio questo termine, «altri elementi», era stato visto da diversi osservatori come una apertura a un possibile successivo rafforzamento degli acquisti di bond della Bce.

Draghi: Niente trucchi - Oggi sul tutto è intervenuto lo tesso Draghi. «Sono stato un po' sorpreso - ha detto - dal significato attribuito da una parte della stampa, non tutta, a quello che ho detto». E stavolta il presidente non ha voluto lasciare spazi ad equivoci. «Abbiamo un trattato che dice che il mandato primario della Bce è garantire la stabilità dei prezzi, e che dice no al finanziamento monetario dei debiti pubblici». E su queste regole «niente trucchi», ha poi più volte insistito: vanno rispettate «alla lettera e nello spirito di quel che intendono».
A rimarcare ulteriormente il tutto Draghi ha ricordato di essere «abbastanza vecchio per ricordare che quando è stato scritto il trattato» attuale alcuni paesi facevano invece monetarizzazione dei debiti pubblici. «E i risultati li vediamo oggi». Ha invece rilanciato l'appello ad un nuovo accordo sulla disciplina di bilancio, il «compact». Questo «assieme agli impegni già presi dai paesi dell'area euro, è il prerequisito più importante per ripristinare il normale funzionamento dei mercati». Bisogna risanare i conti e in parallelo intervenire con riforme strutturali. Un richiamo valido anche per l'Italia, su cui Draghi ha commentato positivamente la manovra ora in discussione: aiuterà a ripristinare la fiducia, ma appunto avvertendo che non basta, servono anche riforme volte a rafforzare la crescita.

Peggiorano le previsioni - Oggi è stata comunicata anche una consistente revisione in peggio delle previsioni dei tecnici della Bce sulla crescita economica, che risentono di vari fattori tra cui il pressante problema delle perduranti tensioni dei mercati. Draghi ha però respinto i catastrofismi: «non aiuta» prestarsi a speculazioni in tal senso, ad esempio con improbabili piani di emergenza. Invece alla fine quello che conta «sono i fatti»: se i leader europei faranno dei progressi consistenti sulla governance economica «vedremo la fiducia tornare» mentre «la spirale di pessimismi» si interromperà.
La Bce ha voluto fare la sua parte per «disperdere l'idea che il fondo europeo salva Stati non veda mai la luce». Per questo il direttorio «ha approvato la possibilità di agire come agente sulle operazioni di mercato per conto dello European Financial Stability Facility». Questo però significa che la Bce farà solo da agente esecutore, ha puntualizzato Draghi: «non coinvolge il nostro bilancio».