20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Sciopero dei lavoratori del gruppo FIAT

FIAT: Fiom, il 21 in piazza ma la Questura di Roma per ora nega il corteo

A denunciarlo è il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini: «Garantiremo la sicurezza come abbiamo sempre fatto»

ROMA - Venerdì 21 la Fiom sarà in piazza della Repubblica a Roma per lo sciopero dei lavoratori del gruppo Fiat e delle aziende della cantieristica. Ma ad oggi, la questura della capitale ha negato alle tute blu della Cgil il corteo. A denunciarlo è il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini.
«Ad oggi - ha detto - non è stato autorizzato il corteo. Lo abbiamo chiesto e pensiamo di avere il diritto di farlo. Sarebbe utile che venisse garantito perché sarebbe la migliore risposta a chi usa la violenza».

Landini ha riferito nel corso di una conferenza stampa che alla questura sono state chieste tre piazze dove poter concludere il corteo delle tute blu: piazza Navona, piazza Santi Apostoli e piazza Farnese. In tutti e tre i casi dagli organi di polizia non è arrivata l'autorizzazione. Il leader della Fiom ha precisato che il no per piazza Navona e piazza Farnese è arrivato prima della manifestazione di sabato scorso degli indignati, sfociata nella violenza, per la concomitanza di un'iniziativa politica del centrodestra.

Il no per piazza Santi Apostoli invece è arrivato questa mattina. Ad ogni modo, ha aggiunto Landini, per ora non c'è una comunicazione ufficiale scritta da parte della questura di Roma. «Ribadiamo - ha affermato il capo delle tute blu della Cgil - che è necessario poter fare il corteo, a maggior ragione dopo quello che è avvenuto sabato. Diciamo che vogliamo manifestare, fare il corteo perché le manifestazioni della Cgil sono sempre democratiche. Noi ci impegniamo a garantire la sicurezza, come abbiamo sempre fatto».

Garantiremo la sicurezza come abbiamo sempre fatto - Landini ha aggiunto che alle manifestazioni della Cgil si va sempre «senza casco e senza il volto coperto e a mani libere. Ribadiamo la richiesta di fare il corteo perché vogliamo fare le cose che abbiamo sempre fatto». Su quanto è avvenuto sabato scorso Landini ha parlato di «fatto gravissimo e inaccettabile. Ma non può succedere - ha concluso - che questo metta in discussione il diritto democratico di manifestare. Ribadisco che da noi coi caschi e gli zaini pieni di cose particolari non si viene. Continuiamo ad avanzare la richiesta di poter manifestare nel rispetto di leggi e Costituzione. Noi garantiremo la sicurezza come abbiamo sempre fatto».