19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
L'insinuazione del Wall Street Journal

I conti dell'Italia? Forse peggio di quel che si dice

Il quotidiano finanziario americano nell'edizione online fa un chiaro riferimento alla Grecia, che aveva gravemente truccato i suoi conti. I «Draghi ribelli» a Napolitano: «Presidente non segua la BCE». Casini: «La lettera della BCE e il dialogo con le parti sociali sono i nostri fari»

ROMA - Pesanti insinuazioni del Wall Street Journal sullo stato delle finanze pubbliche dell'Italia. «I mercati stanno probabilmente sottovalutando il livello di difficoltà con cui l'economia italiana dovrà confrontarsi, e che l'attuale stato dei conti pubblici è peggiore di quanto riferito», afferma il quotidiano finanziario americano nell'edizione online. E con un chiaro riferimento alla Grecia, che aveva gravemente truccato i suoi conti, «ci sono molto motivi - dice il Wsj - per ritenere che il governo italiano sia stato almeno altrettanto aggressivo di altri paesi dell'area euro nel mascherare lo stato delle sue finanze pubbliche per guadagnare l'ingresso nella valuta unica».
Il quotidiano incalza avvertendo che «se il debito pubblico di fondo dell'Italia, o se il suo deficit di bilancio dovessero rivelarsi superiori a quanto indicato dai numeri», allora il quadro di tensioni che circondano i suoi titoli di Stato rischia di degenerare rapidamente. Una crisi di liquidità si trasformerebbe in un una crisi di solvibilità. «Ricordiamoci lo shock degli investitori quando la Grecia ammise di aver truccato i suoi conti».
Il tutto in un articolo di commento che parte con rilievi aspri sulla battuta, non esplicitamente citata, del premier Silvio Berlusconi la scorsa settimana sul possibile nuovo nome del Pdl (Forza gnocca). «Ha suggerito qualcosa di osceno», la battuta «ha mostrato perché gli investitori internazionali fanno bene a spaventarsi».
Il Wsj riconosce che l'Italia può contare su diversi punti di forza nella sua economia. Il deficit di bilancio strutturale «non è male», e al netto delle spese per interessi sul bilancio è atteso un avanzo primario da 4 punti in termini di Pil. Inoltre, la struttura del mercato dei risparmi in Italia significa che in ampia misura i titoli di Stato sono sottoscritti nel paese. Il tutto però regge solo fino a quando l'economia può crescere, mettendo così il paese in condizione di sostenere gli interessi sul debito. E, seconda condizione, il tutto si tiene «se lo stato delle finanze pubbliche - dice il Wsj - è attendibile».

Constancio (BCE): «Essenziale il sostegno Efsf ai bond di Italia e Spagna» - «È assolutamente cruciale che l'Efsf sia in grado di agire in un modo cruciale per la stabilità finanziaria». È quanto ha affermato il vicepresidente della Banca centrale europea, Vitor Constancio, intervenendo alla Bocconi ad un incontro sulla competitività delle banche nel mondo post-crisi. «La ricapitalizzazione delle banche - ha messo in rilievo - è importante, ma ora è più importante che l'Efsf supporti nuove emissioni di bond di Italia e Spagna». L'azione della Banca centrale europea è stata «veloce, mirata e decisa». È quanto ha detto il vicepresidente Vitor Constancio durante il suo intervento ad un incontro sulla competitività delle banche nel mondo post-crisi in corso all'università Bocconi. Tutte le azioni intraprese dalla Bce, ha aggiunto, «hanno avuto, a mio avviso, un impatto positivo».

«La nostra azione non è sufficiente» - La sola azione della Banca centrale europea nella crisi attuale «non è sufficiente. Tutte le parti - ha aggiunto - devono assumersi le loro responsabilità. È di estrema importanza che gli accordi dei capi di Stato e di governo dell'area euro del 21 luglio siano onorati e implementati rigorosamente. Questo - ha specificato - riguarda particolarmente la ratificazione delle riforme dell'Efsf da parte degli Stati membri che non lo hanno ancora fatto. In aggiunta, tutti i paesi devo centrare i loro obiettivi fiscali e introdurre riforme strutturali che favoriscano la competitività e la crescita potenziale, se queste sono andate perse nell'ultima decade. Se tutte le parti rispetteranno i loro impegni - ha concluso - sono sicuro che l'Europa supererà con successo questi tempi difficili».

«Rischio contagio area euro ancora presente» - Anche se la raccolta di dati sull'argomento non è semplice, la maggior parte di questi evidenzia «l'esistenza, nell'area euro, nella congiuntura attuale, di un rischio di contagio finanziario e da debito sovrano molto importante. Il contenimento del contagio - ha aggiunto - è di grandissima importanza. Ci saranno enormi danni sociali ed economici se la Bce e le altre autorità competenti non risponderanno in modo appropriato e deciso nell'ambito dei loro rispettivi mandati».

«Ricapitalizzino con soci e privati» - Le banche europee devono ricapitalizzarsi rivolgendosi ai propri soci ed ai privati e, solo in un secondo tempo, agli Stati. È quanto ha messo in rilievo il vicepresidente della Banca centrale europea, Vitor Constancio, a margine di un incontro in Bocconi dedicato alla competitività del settore bancario nel mondo post-crisi. «Si dovrebbe iniziare - ha affermato rispondendo a una domanda - chiedendo al settore privato e ai soci di ricapitalizzare le banche. Solo in un secondo tempo ci si può rivolgere ai governi. Ritengo che sia più importante che il Fondo salva-Stati Efsf sostenga in questo momento i debiti sovrani».

«Il programma di acquisto dei bond sta procedendo» - Il programma di acquisto di bond di paesi in difficoltà da parte della Banca centrale europea «sta andando avanti. Non faremo - ha aggiunto - annunci, né diamo dettagli sulla composizione degli acquisti che facciamo. Rendiamo noto il lunedì - ha ricordato - solo l'ammontare complessivo».
Tecnicamente il programma si chiama Smp, Securities markets programme.

I «Draghi ribelli» a Napolitano: «Presidente non segua la BCE» - La crisi economica che sta investendo le economie occidentali e in particolare l'eurozona non si risolve con le politiche di austerity dettate dalla Bce. Invece del pareggio di bilancio da inserire nella Costituzione, bisognerebbe parlare di «welfare universale e reddito di cittadinanza». E ancora: non si esce dalla crisi «togliendo i diritti a chi li aveva conquistati, i genitori», bensì «riconoscendo diritti a chi non li ha, i figli, e per far questo ci vogliono risorse, altrimenti le parole girano a vuoto». E' questo il senso della lettera pubblica che mercoledì prossimo i movimenti facenti capo alla neonata sigla Draghi ribelli vorrebbero recapitare al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della sua visita mercoledì in Bankitalia per la conferenza sul tema L'Italia e l'economia globale. 1861-2011. «Con troppa solerzia, caro presidente, l'abbiamo vista affidarsi alle letterine di Trichet e Draghi», scrivono nella missiva facendo riferimento alle «lettere private» arrivate quest'estate al governo italiano dalla BCE.
Il messaggio per il capo dello Stato è che la crisi devono pagarla «coloro che l'hanno prodotta», principio basilare per qualsiasi aspirazione a costruire una «terza Repubblica» dopo quella berlusconiana. Come? La ricetta suggerita è: «tassazione delle rendite finanziarie, delle transazioni, dei patrimoni mobiliari e immobiliari». La lettera insomma è un invito a «riflettere» e - insieme - l'annuncio che lo spirito delle mobilitazioni internazionali - dagli indignados spagnoli alle migliaia che occupano le strade vicine a Wall Street a New York - è arrivato anche in Italia. E quella che comincia oggi sarà una settimana cruciale.

Casini: «La lettera della BCE e il dialogo con le parti sociali sono i nostri fari» - «Come Terzo polo abbiamo un'idea chiara: la lettera della Bce e il dialogo con le parti sociali sono i fari che devono guidare la politica italiana, sennò finiamo come la Grecia». Lo ha detto il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini.
In un'intervista al 'Tg1' Casini ha risposto così ad una domanda sul capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini, che ha posto al suo partito la questione delle alleanze: «Chiediamo uno sforzo comune al Pdl e a quanti nel Pd, e sono tanti, vedono la drammaticità della situazione», ha detto il leader dell'Udc.