31 luglio 2025
Aggiornato 10:00
La crisi del debito sovrano in Europa

Trichet: «L'Italia ha un potenziale immenso per crescere»

Il Presidente della BCE al Corriere della Sera: «Serve più unità in Europa». Nessuna indicazione su ipotesi di tagli dei tassi e liquidità extra

ROMA - «Contro la crisi serve più unità in Europa. I governi rispettino i patti». In una intervista al Corriere della sera il presidente della Bce Jean-Claude Trichet torna a chiedere unità da parte dei governi europei contro la crisi economica e finanziaria e invita l'Italia, dopo il rigore, a pensare alla crescita con «riforme strutturali» perchè, sostiene il presidente che lascerà la guida della banca centrale di Francoforte a fine ottobre, «il potenziale dell'Italia è immenso. Mentre la crescita non è in linea con le capacità complessive del Paese».

«Siamo al quarto anno di una crisi globale molto difficile - ha detto Trichet - il cui epicentro si trova in Europa. Per questo la Bce esorta le autorità europee ad essere all'altezza delle sfide attuali molto impegnative. E di indicare la via da seguire». Per quanto riguarda l'Europa, ha insistito il numero uno della Bce, «è necessaria l'attuazione completa e urgente delle decisioni sottoscritte dai 17 Paesi dell'euro il 21 luglio scorso» relative al potenziamento del fondo di stabilità, all'allargamento dell'Efsf e sul secondo pacchetto di aiuti alla Grecia».

All'Italia poi «abbiamo inviato messaggi, ai quali sono seguite decisioni da parte del governo che, dopo alcune esitazioni, sono state confermate rapidamente dal parlamento. Naturalmente, questa è una decisione in divenire: tutte queste decisioni devono essere applicate al più presto possibile e ci sono altri provvedimenti sui quali stanno riflettendo le autorità. E noi approviamo tutte le azioni volte a liberare le forze produttive italiane». Per il presidente della banca centrale «uno dei punti di forza maggiori è costituito dallo spirito imprenditoriale» italiano. Trichet ha poi citato «la capacità individuale e delle famiglie a fondare un'impresa, a assumere dei rischi. Inoltre trovo eccezionale anche la devozione alla vita di impresa». Per aumentare la crescita, ha proseguito il presidente della Bce, si potrebbe in particolare introdurre «la liberalizzazione delle professioni, migliorare la flessibilità del mercato del lavoro, l'istruzione, il training, per arrivare a catalizzare l'innovazione».

Quanto infine alla Grecia, «deve adeguarsi ai provvedimenti in modo determinato, nell'interesse del popolo greco», ha concluso Trichet.

Trichet si è invece astenuto dal fornire indicazioni sulla possibilità che la Bce si appresti a tagliare il costo del danaro dell'area euro. Una ipotesi sollevata da giorni da speculazioni di stampa, che in certi casi si sono spinte a ventilare una riduzione da mezzo punto percentuale ad ottobre. In qualche modo, indirettamente Trichet è sembrato frenare su questi scenari più aggressivi, rimarcando ancora una volta che il mandato della Bce è quello di garantire la stabilità dei prezzi. «In questi tempi molto turbolenti, il fatto che la Bce rappresenti una solida ancora di stabilità e di fiducia è un contributo fondamentale alla congiuntura e alla creazione di posti di lavoro».

Secondo Trichet «la nostra politica monetaria è credibile perché manteniamo stabili le aspettative di inflazione, proteggendoci dai rischi di inflazione e da quelli di deflazione. Ma non ci impegniamo mai in anticipo e i nostri tassi di interesse sono sempre calcolati per mantenere la stabilità in linea con la nostra definizione di inflazione». Attualmente il principale dei tassi imposti dalla Bce si attesta all'1,50 per cento, un livello storicamente basso anche se superiore al minimo dell'1 per cento raggiunti durante la recessione globale. Intanto l'inflazione, pur mostrando dei chiari segnali di rallentamento in parallelo all'indebolimento dell'economia, si attesta a valori superiori della soglia obiettivo del 2 per cento della Bce. Tuttavia le ultime previsioni dei tecnici di Francoforte indicavano l'attesa che rientrerà sotto questo livello nel 2012.

Trichet non ha fornito esplicite indicazioni nemmeno sull'ipotesi, più concreta, che la Bce possa riattivare rifinanziamenti straordinari agevolati di lungo termine a favore delle banche. «Non bisogna dimenticare che attualmente stiamo rifinanziando tutte le banche con liquidità illimitata a tasso fisso nelle aste a una settimana, un mese e tre mesi». Da giorni si ipotizza che nella riunione del 6 ottobre, in trasferta a Berlino, il Consiglio direttivo possa riattivare operazioni simili ma su una durata extra large, di 12 mesi o oltre. «Le misure - ha detto Trichet - sono calibrate in base al malfunzionamento dei mercati».

Quanto al programma di acquisti di titoli di Stato della Bce, da metà agosto esteso anche alle emissioni di Italia e Spagna «stiamo applicando il piano dei provvedimenti non standard per migliorare la trasmissione della politica monetaria, perché alcuni segmenti di mercato non funzionano perfettamente. E questo perché alcuni governi devono ancora ripristinare la loro credibilità nei mercati. La Bce ha deciso di attivare queste misure, in base al futuro intervento del Fondo salva Stati (nell'acquisto di bond, ndr ) nel mercato secondario». A questo punto «è fondamentale - ha concluso Trichet - attuare velocemente le decisioni prese il 21 di luglio scorso», che tra l'altro prevedono proprio l'estensione delle capacità operative del Efsf consentendogli di rilevare bond già in circolazione (implicitamente significa che a quel punto la Bce potrebbe defilarsi da questo scomodissimo compito).p>