Frattini: «Il taglio del rating non ci preoccupa, serve più Europa»
Intervista del ministro degli Esteri alla BBC: «Ora serve una governance politico-economica: abbiamo la Banca centrale europea, ma non ancora una governance politica»
ROMA - Meno Italia, più Europa. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha minimizzato il taglio del rating deciso dall'agenzia 'Standard & Poor's' sul debito e ha rilanciato l'idea di un'Europa più forte, anche a scapito della sovranità nazionale. Opinioni espresse in un'intervista andata in onda questa sera sui canali della BBC.
Alla prima domanda, sul taglio del rating, Frattini si è schermito: «Dopo gli Stati Uniti, l'Italia. Ma l'economia italiana non dipenderà dalla valutazione e dal rating delle agenzie». Sulla poca fiducia dei mercati nei confronti dell'Italia, è arrivato un parziale mea culpa: «Riconosciamo il bisogno di completare la nostra strategia: dopo l'adozione di un ambizioso pacchetto per tagliare la spesa pubblica, ora dobbiamo parlare di crescita, liberalizzazioni e privatizzazioni per dare una spinta all'economia. Questo è assolutamente necessario e non sarà fatto per le agenzie di rating, ma perché è nell'interesse dell'Italia».
Poi, il capitolo Europa. «La Ue ha ottenuto grossi risultati, per esempio su prosperità, cooperazione in fatto di sicurezza, economia. Ora serve una governance politico-economica: abbiamo la Banca centrale europea, ma non ancora una governance politica. Le istituzioni europee non hanno così tanto potere. Per l'Italia, la commissione europea deve rafforzare i propri poteri per coordinare le politiche economiche dei singoli Stati membri. Sono stati fatti i primi passi, ma non è stato fatto abbastanza», per esempio «sul monitoraggio delle spese pubbliche negli Stati membri». Meno potere, insomma, agli Stati: «La costituzione italiana dice: la sovranità può essere trasferita parzialmente quando necessario per l'interesse nazionale. Ora è interesse nazionale per l'Italia e per gli altri membri dell'Unione europea centralizzare la governance. In un mondo globalizzato, con l'emergere dei giganti asiatici e latinoamericani e la speculazione internazionale, come possono le forze nazionali affrontare» queste sfide «da sole? Non è possibile, abbiamo bisogno di più Europa, non di meno Europa» ha concluso Frattini, nella sua intervista alla televisione britannica.
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