29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
La crisi del debito sovrano

Il Presidente della Bundesbank non esclude l'insolvenza della Grecia

Weidmann: «Se non attua le riforme si bloccano versamenti di aiuti»

BERLINO - Sarebbe «relativamente sgradevole», per la Grecia e per altri, ma l'ipotesi di una insolvenza sui pagamenti del paese (default) non è da escludere, ha avvertito oggi il numero uno della banca centrale della Germania, Jens Weidmann. Perché se Atene non attuerà nei tempi previsti il suo programma di risanamento e riforme, ha spiegato il presidente della Bundesbank, è consequenziale che si blocchino i versamenti delle tranches degli aiuti di Unione europea e Fondo monetario internazionale al paese. Senza questi fondi la Grecia non può onorare le scadenze sui pagamenti dei suoi titoli di Stato.

Secondo il banchiere centrale tedesco, che come tutti i suoi colleghi dell'area euro siede nel Consiglio direttivo della Bce «bisogna tenere presente» che una eventuale insolvenza sui pagamenti di Atene «sarebbe uno scenario relativamente sgradevole, non solo per la Grecia - ha detto Weidman, secondo quanto riporta Dow Jones - ma anche per altri. Tuttavia, se il programma di riform del governo ellenico non dovesse essere attuato, allora verrebbero meno le basi per ulteriori versamenti» degli aiuti Ue e Fmi.

In questo modo un'altra voce di primo piano oggi rievoca lo scenario di un default ellenico. Precedentemente era stato lo stesso rappresentante del Fmi nel paese, Bob Traa a esplicitare questo rischio. Tuttavia la questione ha spinto al Francia a prendere posizione: «Non è una ipotesi allo studio, non fa parte delle nostre strategie», ha affermato il ministro delle finanze Francois Baroin. Al recente vertice in Polonia, i responsabili economici dell'area euro hanno deciso di rinviare ad ottobre la decisione sulla prossima tranche di aiuti. Verrà stabilito in base alle valutazioni dei tecnici di Ue e Fmi sui progressi del paese sui suoi impegni.