28 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Crisi del debito

C'è anche il mercato del lavoro nella lettera della BCE al Governo italiano

Corriere della Sera: Nella missiva di Trichet e Draghi liberalizzazioni per decreto

MILANO - «Se non è un programma di governo, poco ci manca». E' quanto scrive oggi Il Corriere della sera parlando della lettera scritta al governo italiano dal presidente della Bce Jean Claude Trichet e da Mario Draghi, che ne sarà il successore. «Ci manca per l'esattezza - si legge nel pezzo firmato da Federico Fubini - giusto l'intenzione di pubblicare quel testo, nel quale Jean Claude Trichet e Mario Draghi hanno di fatto indicato all'Italia la strada da prendere».
Nella lettera recapitata tra giovedì e venerdì, l'Eurotower «suggerisce a Berlusconi di procedere per decreto» sulle liberalizzazioni in tutta la struttura dell'economia. «Altrettanta urgenza - si legge ancora - emerge sul tema delle privatizzazioni: si parla di cessioni anche per le società pubbliche locali e si chiede di avanzare il più rapidamente possibile.

Sempre nella missiva «segreta», i due banchieri centrali trattano anche di mercato del lavoro, forse il tema «più delicato, perché riguarda un settore storicamente rimasto fuori dalle competenze europee. Ma stavolta Trichet ci entra e lo fa nei dettagli: meno rigidità nelle norme sui licenziamenti dei contratti a tempo indeterminato, interventi sul pubblico impiego, superamento del modello attuale imperniato sull'estrema flessibilità dei giovani e precari e sulla totale protezione degli altri».
Il messaggio «ha un potente strumento di persuasione: se l'Italia disattende il merito della lettera, può scordarsi l'intervento della Bce per sostenere i titoli di debito del Tesoro».