20 agosto 2025
Aggiornato 09:00
Manovra finanziaria

Coldiretti: bene fermo pesca per salvare il mare

«Per fronteggiare lo stato di eccezionale sovrasfruttamento delle risorse ittiche e per far fronte al rialzo dei costi energetici e di produzione»

ROMA - Il fermo temporaneo dell’attività di pesca per periodo fino a 45 giorni risponde all’esigenza di salvare la produzione ittica Made in Italy che si è praticamente dimezzata in Adriatico nei primi mesi del 2011. E’ quanto afferma ImpresaPesca Coldiretti nel commentare la norma contenuta nella manovra economica approvata dal Consiglio dei Ministri per fronteggiare lo stato di eccezionale sovrasfruttamento delle risorse ittiche e per far fronte al rialzo dei costi energetici e di produzione che hanno determinato ripercussioni negative nei confronti del reddito degli operatori del settore.

Il crollo delle catture nazionali del 50 per cento è stato accompagnato – sottolinea la Coldiretti - dall’aumento delle importazioni dall’estero di pesce e preparazioni di pesce che nel primo trimestre del 2011 hanno fatto segnare un vero e proprio boom in valore (+13 per cento). «Occorre che in Adriatico il fermo venga stabilito per tutti i 45 giorni del periodo massimo previsto, per fronteggiare quella che è la crisi più grave da vent’anni a questa parte e che ha coinvolto tanto il pesce bianco quanto quello azzurro - sottolinea Tonino Giardini, responsabile di Coldiretti ImpresaPesca». Oltre a ciò andrebbe incentivato dalle singole Regioni un ulteriore periodo di stop di una quindicina di giorni da effettuarsi tra gli operatori su base volontaria, unito ovviamente a provvedimenti di tutela della territorialità. A tale riguardo - conclude ImpresaPesca Coldiretti - abbiamo già registrato la disponibilità di alcune amministrazioni, proprio in considerazione della gravità della situazione, specialmente per il settore della pesca a strascico.