28 marzo 2024
Aggiornato 23:30
Presidenza della BCE

Parigi: Sostegno «incondizionato» a nomina Draghi

Ma poi il Sottosegretario al Commercio dice: «Potremo pretendere un seggio al board»

PARIGI - La Francia ribadisce il suo sostegno incondizionato alla nomina di Mario Draghi alla presidenza della Banca centrale europea, anche se alla vigilia del vertice europeo che dovrebbe ratificarla, da Parigi sono giunte alcune dichiarazioni apparentemente discordanti, tra esponenti dell'esecutivo francese, su una questione che si è posta in parallelo: quella dell'uscita dell'italiano Lorenzo Bini Smaghi dal Comitato esecutivo, per far posto ad un esponente d'Oltralpe. Nella gestione dei tradizionali equilibri dei pesi nazionali in seno a questo direttorio ristretto, i governi devono muoversi facendo attenzione a non invadere il campo dell'autonomia dell'istituzione di Francoforte.

«SOSTEGNO INCONDIZIONATO» - Proprio per questo la linea ufficiale del governo transalpino, espressa dal portavoce Francois Baroin, che è anche ministro del Bilancio, è apparsa orientata alla diplomazia: il sostegno a Draghi non è condizionato ad alcuna contropartita. «La Francia sostiene Draghi alla Bce - ha affermato dopo un consiglio dei ministri - e non ci sono corollari (complément d'adjectif) sul sostegno che la Francia apporta a Mario Draghi». Poco dopo però il sottosegretario al Commercio con l'estero, Pierre Lelouche ha affermato che non appena Draghi sarà stato nominato «la Francia potrà pretendere di avere un direttore in seno alla Bce». Chiaro segnale sul fatto che la Francia si attende che le venga fatto spazio.