3 maggio 2024
Aggiornato 06:00
Ripresa economica dei paesi Bric

La Russia delude le aspettative ma si prospetta un roseo 2011

Potrebbe portare beneficio l’innalzamento, avvenuto a fine 2010, del costo delle materie prime energetiche, che rappresentano quasi il 60% dell’export russo

MOSCA - Nel 2010, l’economia dei paesi Bric ha registrato una certa ripresa ma, tra i quattro, la Russia è stata la nazione che ha raggiunto i risultati più bassi, per quanto positivi, infatti il Pil è cresciuto del 4%, gli investimenti del 6%, mentre la produzione industriale è tornata ai livelli del 2008.
Nonostante questi dati positivi, l’economia russa è ancora viziata dalla corruzione, dalla bassa produttività, dalla scarsa innovazione dei macchinari industriali e dal difficoltoso ricorso al credito.
Nel corso del 2011, potrebbe portare beneficio all’economia russa l’innalzamento, avvenuto a fine 2010, del costo delle materie prime energetiche, che rappresentano quasi il 60% dell’export russo.
Per quanto riguarda la produzione industriale, questa è aumentata solo dell’8,2%, mentre quella manifatturiera è cresciuta del 14,3%.

Nonostante la scarsa crescita della produzione industriale, la Russia si rivela in procinto di diventare il più grande produttore europeo di automobili, oltre che il più grande mercato europeo; infatti nel 2010 la produzione di automobili è cresciuta del 95% , mentre quella di camion è aumentata del 64,9%.
Di buono auspicio appare anche la previsione che nel corso del 2011 la crescita dell’inflazione dovrebbe risultare più bassa rispetto agli anni passati, fermandosi intorno all’8%.
Uno dei fattori che influiscono di più nell’innalzamento dell’inflazione è il rincaro del prezzo del petrolio, ma in Russia il costo del petrolio e soprattutto del gas è calmierato nel mercato interno, perciò da questo punto di vista l’economia russa risulta piuttosto protetta.

Un’altra delle cause di questo relativo rallentamento dell’inflazione, è riconducibile alla nuova politica monetaria adottata dalla Banca Centrale, la quale da quest’anno ha come priorità il contenimento dell’inflazione e non più la difesa del rublo, quindi in caso di apprezzamento della moneta, si lascerà che la valuta si apprezzi e si interverrà sui tassi, mentre prima la Banca russa era costretta ad aumentare la massa monetaria rafforzando di conseguenza l’inflazione.
Dopo un 2010 relativamente stagnante, si prospetta quindi un 2011 più roseo per l’economia russa, grazie anche alle risorse che l’innalzamento del costo del petrolio potrebbe portare; inoltre il governo si è prefissato l’obiettivo di raggiungere nel 2012 una quota di Pil pari a quella del 2008, data spartiacque che segna l’inizio della crisi che ha messo in ginocchio numerosi economie in tutto il mondo.

Fonte: Interprofessional Network Spa