«La Merkel venda a caro prezzo il suo sì a Draghi»
Nessuna posizione ufficiale del Governo tedesco prima del vertice UE di fine giugno
BERLINO - Adesso manca solo il «sì» di Angela Merkel, poi la corsa di Mario Draghi alla guida della Banca Centrale europea potrà dirsi conclusa. Ma l'imprimatur della cancelliera tedesca - scrive oggi in un editoriale il Financial Times Deutschland - «dovrà essere concesso a caro prezzo».
Dopo il ritiro della candidatura di Axel Weber, presidente della Bundesbank, alla successione di Jean Claude Trichet, e la pubblica dichiarazione del presidente francese Nicolas Sarklozy a favore del candidato italiano, Merkel non può più dire no al governatore della Banca centrale italiana, «il più adatto fra tutti i candidati possibili», scrive il quotidiano economico tedesco.
«L'obiettivo di Merkel deve essere quello di avere sulla poltrona della Bce un presidente che serva al meglio gli interessi a lungo termine della Germania rispetto all'euro. E paradossalmente proprio Draghi è l'uomo giusto per questo incarico, ma la cancelliera non deve dirlo pubblicamente».
Finora comunque il governo di Berlino si è rifiutato di prendere una posizione ufficiale e ieri il portavoce della cancelleria, Steffen Seibert, ha dichiarato che un commento a proposito del successore di Trichet è escluso prima del vertice Ue del 24 giugno: «Sul possibile candidato il governo federale si esprimerà al momento opportuno», ha detto Seibert.
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