20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Niente crisi per il gruppo svedese

Ikea, nel 2009-2010 2,7 mld di utili

Ohlsson a Les Echos: «+6,1% oltre le nostre attese. Avanti con l'espansione. Fatturato oltre 23 miliardi»

PARIGI - Ikea si prepara a lanciare una «nuova fase di espansione», dopo aver chiuso l'ultimo anno fiscale con un rialzo del 6,1 per cento sugli utili netti, a quota 2,7 miliardi di euro. In una fase che almeno nella prima metà è rimasta di recessione in molte regioni, si parla dell'esercizio 2009-2010, l'amministratore delegato Mikael Ohlsson può rivendicare risultati che «hanno superato le nostre attese - ha detto in una intervista al quotidiano francese Les Echos - con crescite delle vendite e aumenti delle quote di mercato nella maggior parte dei paesi». In precedenza il gruppo aveva riferito che nel periodo in esame, chiuso a fine agosto, il fatturato totale era cresciuto del 7,7 per cento a 23,1 miliardi di euro.

Il gigante svedese non è quotato in Borsa e non ha obblighi di comunicazione dei dati finanziari. Da circa un paio di anni ha iniziato a fornire indicazioni, «pensiamo che sia positivo, almeno una volta l'anno, dire quel che facciamo e dove siamo - ha detto il manager -. Di fatto gli obiettivi di questi dati sono a destinazione interna». Ikea conta 123.000 dipendenti in tutto il mondo, con 280 punti vendita in 26 paesi (conta di aprirne altri 7 quest'anno) di cui 204 in Europa dove realizza il 70 per cento del fatturato. E ormai una parte consistente di questo giro d'affari, 1,1 miliardi deriva dai beni alimentai, a cui dedica apposite zone nei suoi centri di distribuzione. Il gigante dei mobili resta uno dei gruppi più redditizi nel settore della grande distribuzione organizzata: il margine di redditività netta è all'11,7 per cento dei ricavi, il margine lordo è salito al 46,1 per cento nell'ultimo anno fiscale dal 44,6 per cento.