6 maggio 2024
Aggiornato 14:30
Vertenza FIAT

Marchionne: ce ne andiamo solo se l'Italia non ci vuole

L'amministratore delegato del Lingotto al Financial Times: «Fiat non vuole andarsene. Sono fiducioso su referendum Mirafiori»

ROMA - Se sarà necessario Fiat «andrà altrove» con la produzione del Suv prevista a Mirafiori, ribadisce l'amministratore delegato Sergio Marchionne; ma questo non significa che il gruppo voglia andarsene dall'Italia. «Fiat non intende andare da nessuna parte», afferma in una intervista al Financial Times, pubblicata nell'edizione online. Il gruppo del Lingotto lascerebbe l'Italia «solo se l'Italia non volesse Fiat». E alla vigilia del voto a Mirafiori sull'accordo che il gruppo ha stretto con i sindacati di categoria ma non con la Fiom, Marchionne si mostra fiducioso: «spero che la maggioranza delle persone ne comprenda le ragioni».

Intanto il manager italo canadese è impegnato anche su altri fronti, a cominciare dal settore di camion e veicoli, dove spiega di voler puntare a integrare Iveco, controllata di Fiat, con la tedesca Man e la svedese Scania, che invece vedono in Volkswagen un azionista di rilievo. Marchionne ha spiegato di aver espresso di recente a Vw il suo interesse ad acquisire i due marchi, ma di non aver avuto risposte. E intanto «in Germania c'è un gran parlare dei tedeschi che si comprano il mondo. Vogliono comprare Alfa Romeo, vogliono comprare Iveco, vogliono la Ferrari». Ma Fiat è interessata a trovare sinergie «tanto quanto lo sono i tedeschi», che «mon hanno un diritto dinastico» a portare avanti queste operazioni in esclusiva. I tre gruppi di camion potrebbero lavorare assieme su diversi fronti, aggiunge Marchionne che invece afferma di non avere piani per trovare un terzo alleato a Fiat e Chrysler.