24 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Vertenza FIAT

A Pomigliano firmato l'accordo, ma la Fiom sciopera

I 4600 dipendenti dello stabilimento Fiat saranno assunti dalla new company che gestirà la fabbrica. Soddisfatto il Ministro Sacconi: «L'accordo migliora le condizioni dei lavoratori»

ROMA - «Ci sono due sindacati: uno che fa gli scioperi e uno che fa gli accordi». In sostanza, la polemica scoppiata sull'accordo di Pomigliano si riassume in questo commento di Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic. Perché i sindacati che hanno firmato ieri con Fiat l'accordo per le assunzioni che riprenderanno a gennaio nello stabilimento vicino a Napoli rivendicano il miglioramento dello stipendio e l'arrivo di nuovo lavoro nella zona, sullo sfondo degli elogi di molte voci del centrodestra e anche del centrosinistra.

Mentre i metalmeccanici della Fiom, che hanno rifiutato l'accordo con Fiat e non avranno rappresentanza in azienda, hanno proclamato uno sciopero di 8 ore per il 28 gennaio. «Provate ad andare sulle catene di montaggio e vedete poi se continuate a pensarla nello stesso modo» ha replicato il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, a chi gli ha posto una domanda sulle molte voci favorevoli all'accordo. Per la Fiom è inaudito che l'accordo ponga dei paletti ai permessi per malattia e limiti le pause di lavoro.

Si dice contento invece il sindaco di Pomigliano: è «un'ottima notizia per la città ma anche per il Sud» secondo Lello Russo.
«L'accordo significa riportare 5000 lavoratori ad abbandonare la cassa integrazione ed avere uno stipendio decoroso e che permetterà - ha spiegato il primo cittadino di Pomigliano - il rilancio del commercio senza considerare l'indotto». E ha aggiunto «Certo le nuove regole comportano sacrifici per gli operai ma io lo vedo, comunque, tutto pieno questo bicchiere.

Soddisfatto il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, secondo il quale l'accordo «consolida l'investimento» e «migliora le condizioni» dei lavoratori».
Il nuovo contratto, in particolare, prevede un rilancio di 700 milioni di euro e un aumento salariale medio di 30 euro lordi al mese e un nuovo sistema di inquadramento professionale. Per le relazioni sindacali viene applicato il modello dell'accordo di Mirafiori, con l'esclusione dei sindacati non firmatari (la Fiom) dalla rappresentanza.
Le assunzioni scatteranno a gennaio con un primo gruppo formato da tecnici e impiegati, mentre nella tarda primavera sarà assunta la maggior parte degli operai, che faranno formazione. La produzione della nuova Panda andrà quindi a regime alla fine dell'autunno del 2011.