19 agosto 2025
Aggiornato 01:00
Industria automobilistica

Chrysler, Marchionne: investimenti in USA passo verso la rinascita

«Nuovi modelli e secondo turno di lavoro a Sterling Heights. Successo in Usa grazie a sostegno sindacato. Non so se avremo un accordo per Mirafiori per Natale»

DETROIT - Lasciando da parte le polemiche italiane, l'amministratore delegato di Chrysler e Fiat Sergio Marchionne ha parlato dall'impianto di assemblaggio di Sterling Heights, in Michigan, celebrando le novità annunciate per lo stabilimento. «Oggi si compie un nuovo passo nella rinascita di Chrysler» e «si celebra una storia di successo, che è stato possibile scrivere grazie alla collaborazione tra industria, governo e sindacato».
Marchionne ha sottolineato che, «come annunciato in precedenza Chrysler investirà 850 milioni di dollari» a Sterling Heights, dove sarà avviata la produzione «di due auto di medie dimensioni, la Chrysler 300 e la Dodge Avenger» e «sarà aggiunto un secondo turno di lavoro a partire dal primo trimestre 2011», ovvero circa 900 posti di lavoro (attualmente I dipendenti sono 1.270).
Importante per raggiungere l'obiettivo la collaborazione con Governo e sindacato. La presenza del vicedirettore generale di Uaw (il sindacato del settore auto) General Holiefield, ha detto Marchionne, rappresenta «un'ulteriore conferma del fatto che il successo dello stabilimento e dei suoi prodotti è importante per il futuro condiviso».

SINDACATO USA - Se in Italia i rapporti tra Fiat e il sindacato sono tesi, in attesa di sapere quale sarà il futuro di Mirafiori, negli Stati Uniti la situazione appare molto diversa. L'amministratore delegato di Chrysler e Fiat Sergio Marchionne, parlando dallo stabilimento di Sterling Heights, in Michigan, ha lodato il ruolo del sindacato nello «scrivere una storia di successo», scritta anche «grazie al pieno sostegno da parte di Uaw (il sindacato dei lavoratori del settore auto».
«Qui è stata scritta una storia di successo ed è stato possibile scriverla grazie alla collaborazione tra industria, governo e sindacati. Una storia che mostra cosa si può fare quando tutte le parti coinvolte riconoscono che quando si lavora insieme in buona fede si può raggiungere qualcosa di solido e duraturo», ha detto Marchionne.
«La presenza del vicedirettore generale di Uaw (il sindacato del settore auto) General Holiefield rappresenta un'ulteriore conferma del fatto che il successo dello stabilimento e dei suoi prodotti è importante per il futuro condiviso», ha detto ancora Marchionne, ricordando che il sindacato «comprende che i posti di lavoro dei dipendenti che rappresenta dipendono dalla capacità della società di avere successo sul mercato».

MIRAFIORI - Sul futuro di Mirafiori, «il dialogo è in corso». Lo ha detto l'amministratore delegato di Chrysler e Fiat Sergio Marchionne, parlando dallo stabilimento di Sterling Heights, in Michigan. Rispondendo a chi chiedeva se l'accordo arriverà entro Natale ha risposto «non so, ma ho diversi piani B», precisando comunque che «questa non è una minaccia».
Su un possibile incontro con il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, Marchionne ha risposto «non so, giovedì o venerdì a New York». In ogni caso, ha aggiunto, «Entrare o uscire da Confindustria è un dettaglio, ma non importa. Quello che importa è garantire a Fiat la governabilità dell'impianto» di Mirafiori.
A contrasto, la visita dell'ad è dedicata al successo dell'impianto di assemblaggio di Sterling Heights, in Michigan, celebrando le novità annunciate per lo stabilimento. «Oggi si compie un nuovo passo nella rinascita di Chrysler» e «si celebra una storia di successo, che è stato possibile scrivere grazie alla collaborazione tra industria, governo e sindacato», e Marchionne parla del «pieno sostegno da parte di Uaw» (il sindacato dei lavoratori del settore auto. «Una storia che mostra cosa si può fare quando tutte le parti coinvolte riconoscono che quando si lavora insieme in buona fede si può raggiungere qualcosa di solido e duraturo», ha chiosato Marchionne, perché il sindacato «comprende che i posti di lavoro dei dipendenti che rappresenta dipendono dalla capacità della società di avere successo sul mercato».