18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
Vertice G20

Si moderano i toni tra Usa e Cina

Ma restano le divisioni sull'economia. La disputa sui cambi rischia di sviare l'attenzione da altri problemi

SEOUL - Una moderazione dei toni polemici tra Stati Uniti e Cina all'avvio del G20 nasconde tutte le divisioni che permangono tra economie avanzate e giganti emergenti sul da farsi nell'economia. Con la cena di benvenuto offerta dalla presidenza sudcoreana, oggi a Seul si è aperto il vertice tra capi di stato e di governo, che domani entrerà nel vivo con i lavori veri e propri nel corso della mattina. Un vertice preceduto da giorni di dibattito insolitamente acceso su cambi valutari e commercio internazionale, temi che rischiano di magnetizzare l'attenzione a discapito di altre questioni allarmanti. A cominciare dal Lavoro: nel mondo secondo l'Onu si continuano a contare 210 milioni di disoccupati, sui massimi dal dopoguerra.

Intanto si riaccendono le tensioni sui titoli di Stato dei paesi dell'area euro con i conti pubblici maggiormente fuori scala; ora nel mirino c'è l'Irlanda. E poi bisogna andare avanti sulle riforme nella finanza. Quantomeno i presidenti di Usa e Cina, Barack Obama e Hu Jintao hanno smesso di lanciarsi accuse reciproche nel presentarsi a una bilaterale che ha preceduto il vertice. Hu ha affermato che «la Cina è pronta a lavorare con gli Stati Uniti per migliorare il dialogo, gli scambi e la cooperazione in modo da far andare avanti le relazioni sino-americane». Obama per parte sua ha promesso che Washington si impegna a perseguire una crescita economica «stabile e responsabile», non solo guardando a sé ma anche al resto del mondo.