Da domani 'guerra dei cambi' al centro incontri Washington
Un contenzioso che coinvolge Usa, Cina, Brasile e altri emergenti
ROMA, 4 ott - La 'guerra dei cambi', e i tentativi di alcune tra le maggiori potenze mondiali di acquisire o recuperare competitività attraverso un livello più basso delle rispettive monete, saranno uno dei temi 'forti' degli incontri annuali del Fondo Monetario Internazionale che partono da domani a Washington e culmineranno nel fine settimana con un vertice dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali del G7 e con le assemblee delle istituzioni di Bretton Woods.
L'appuntamento di Washington al quale parteciperanno anche alcuni tra i principali banchieri internazionali, giunge dopo che, nell'ultimo mese, il Giappone è ripetutamente intervenuto per arrestare l'ascesa e invertire il corso dello Yen, seguito nelle sue mosse da un paio di Paesi emergenti. Che la situazione sia estremamente tesa è stato denunciato dal ministro delle Finanze brasiliano Guido Mantega che, lunedì scorso a pubblicamente dichiarato che il mondo si trova in una fase di "guerra valutaria globale" che mettono il Brasile in una posizione di svantaggio. Una presa di posizione dalla quale hanno successivamente preso le distanze sia il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner sia il direttore del Fmi Dominique Strauss Kahn.
Ma il contenzioso valutario coinvolge anche calibri più grandi, come la Cina e gli Stati Uniti. Con l'ultimo episodio che risale allo scorso 30 settembre, quando la Camera dei rappresentanti americana ha approvato un disegno di legge di misure di ritorsione contro la Cina, accusata di svalutare la sua valuta, lo yuan, per sostenere le sue esportazioni. "Se faccio pressione sulla Cina in merito alla sua valuta, è perché questa valuta è sottovalutata" , ha dichiarato recentemente il presidente Usa Obama, "Non è questa la ragione principale del nostro deficit commerciale ma ciò contribuisce al nostro deficit commerciale". E anche l'Unione europea fa sapere che chiederà alla Cina uno yuan più forte.
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