20 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Addio «black cab»

I classici taxi di Londra rischiano di sparire

Wall Street Journal: «Il produttore è in perdita e la rivale Mercedes ha già il 24% mercato»

LONDRA - Rischiano di sparire i tradizionali taxi di Londra, i «black cab» dalle celebri linee retrò che circolano quasi immutati ormai da oltre 60 anni: sebbene nell'immaginario collettivo siano altrettanto simbolici del Big Ben, potrebbero fare la stessa fine delle cabine telefoniche rosse o degli autobus a due piani rossi della capitale britannica: uscire di scena o quasi. Lo riporta il Wall Street Journal, spiegando che ormai resta solo una società a produrre questo particolare veicolo, e che dal 2008 si è aperta una breccia nelle rigorose normative che regolano il settore nella City: tra diverse polemiche in quell'anno è stata approvato l'uso di un nuovo modello, basato su un furgone Mercedes dalle linee moderne che ha fatto storcere il naso ai più «tradizionalisti».

Non che il rivale dei taxi tradizionali costi meno all'acquisto: entrambi i modelli si aggirano sulle 35 mila sterline, ma il modello Daimler-Mercedes vanta costi di esercizio più bassi grazie ai consumi, prosegue il quotidiano: «Vito» ha una media di 8 litri per 100 chilometri, contro i 12 litri per 100 chilometri dei black cab. E dopo il fallimento della Metrocab nel 2006, resta solo la London Taxis International, controllata dalla Manganese Bronze Holding, a produrre il modello tradizionale, il cui disegno originale risale al 1958. Nel luglio scorso la Lti ha riferito di perdite superiori al previsto, e non conta di tornare in utile sull'insieme dell'anno. Intanto dal lancio ad oggi il rivale Vito di Mercedes ha già conquistato un 24 per centro sulle nuove vendite di taxi a Londra.

E intanto a incalzare i tassisti «Doc» di Londra - che per ottenere la licenza devono superare difficilissimi esami sulla conoscenza delle strade - ci sono anche le nuove tecnologie, nella fattispecie i navigatori satellitari.