19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
I dati di Confcommercio

Sale la quota di ricchezza prodotta dalle Regioni di Centro

Cresce il divario tra il nord e il sud. Nel 2010 il PIL crescerà dello 0,7% (+1% nel 2011)

ROMA - Cresce la ricchezza prodotta dalle regioni del Centro Italia con una quota, rispetto al totale nazionale, che passa dal 21% del 1995 al 21,6% del 2007 e con una previsione al 2011 pari al 22,1%; nello stesso periodo, a dinamiche sostanzialmente stabili sia del Mezzogiorno che del Nord-Est, si accompagna una riduzione della quota di Pil proveniente dal Nord-Ovest che passa dal 32,7% del 1995 al 31,6% previsto per il 2011; un calo complessivo dell'1,1%, dunque, che corrisponde esattamente a quanto «guadagnato» dal Centro anche per effetto di una maggiore presenza dei servizi di mercato che caratterizza questa macroarea. Questi i principali risultati che emergono dal Rapporto dell'Ufficio studi di Confcommercio-Imprese per l'Italia «Aggiornamento delle analisi e delle previsioni del Pil nelle regioni italiane».

Divario nord-sud - Se il biennio di crisi 2008-2009 ha investito, in particolare, le regioni dell'ex triangolo industriale e quelle più orientate all'export riducendone il Pil, evidenzia il Rapporto, in termini di ricchezza prodotta si conferma il divario Nord-Sud sintetizzato dal dato della regione meno produttiva del Nord, la Liguria, che registra un Pil pro capite superiore di un quarto a quello della regione più produttiva del Sud, l'Abruzzo; in termini assoluti, Val d'Aosta, Lombardia, Trentino ed Emilia Romagna sono le regioni con il maggior prodotto pro capite (in tutti i casi oltre i 32.000 euro), all'estremo opposto Campania e Calabria con meno di 17.000 euro; un gap, quello del Mezzogiorno rispetto al resto del Paese, derivante anche dalle debolezze strutturali di quest'area che, sebbene risulti quella con la maggiore riduzione di Pil nel 2008 (-1,7% rispetto al -1,3% nazionale), è quella che, però, nel 2009, ha limitato gli effetti della crisi (-4,1% rispetto al -5% nazionale).

Previsioni al rialzo per il prodotto interno lordo in Italia. Secondo Confcommercio, infatti, il Pil nel 2010 dovrebbe registrare una crescita dello 0,7%, dopo il calo del 5% del 2009 e dell'1,3% del 2008. Il rialzo si dovrebbe poi attestare all'1% nel 2011.
Le stime, contenute nel Rapporto del Centro Studi della confederazione sulle previsioni del Pil nelle regioni italiane, attestano che alla fine di quest'anno il rialzo più consistente dovrebbe essere registrato dal Centro, con una crescita dell'1%, mentre sia il Nord-est, sia il Nord-ovest dovrebbero segnare un progresso dello 0,7%. Più lenta la ripresa per le regioni meridionali dove il prodotto interno lordo e' stimato in crescita dello 0,5%.
Più consistenti dovrebbero essere i rialzi nel 2011, con le regioni Centrali che segnerebbero una crescita del Pil dell'1,2%, quelle del Nord-ovest dell'1,1%, quelle del Nord-est dello 0,8% e il Sud dello 0,8%.
Tra le regioni i rialzi più consistenti quest'anno dovrebbero essere registrati dal Lazio (+1,1%), Toscana (+1%) e Lombardia (+0,9%). Crescite più contenute per Basilicata (+0,2%), Calabria (+0,3%), Sicilia, Molise e Liguria (tutte a +0,4%).