2 maggio 2024
Aggiornato 06:00
Agropirateria

Bari, coltivatori all'arrembaggio di navi cariche di grano estero

Blitz anticontraffazione della Coldiretti che ad Ancona controlla TIR

BARI - Motonavi con a bordo i coltivatori della Coldiretti sono andate all'arrembaggio di due navi ancorate al porto di Bari che trasportano grano extra Ue, mentre centinaia di coltivatori manifestano sulle banchine. Ne da notizia la stessa Coldiretti, spiegando che il blitz è stato deciso in occasione della Giornata nazionale dell' anticontraffazione», nell'ambito della mobilitazione nazionale a difesa del «made in Italy», «per impedire che vengano spacciati come pane e pasta italiani quelli ottenuti con grano importato».

Le navi «abbordate» sono la «Federal Danube» proveniente dal Quebec e battente bandiera cipriota, carica di 23 mila tonnellate di grano, e la «Pyrgos» proveniente da Antigua con un carico di 4mila tonnellate di grano.

«Un pacco di pasta su tre è fatta con grano straniero ma i consumatori non lo sanno perché non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta» denuncia la Coldiretti, sottolineando che si tratta di un «traffico che favorisce le speculazioni dal campo alla tavola con un chilo di grano che è venduto in Italia, su valori simili a quelli di venti anni fa, al prezzo di circa 16 centesimi mentre un chilo di pane è acquistato dai cittadini a valori variabili attorno ai 2,65 euro al chilo, con un ricarico del 1.500 per cento».

«E' una situazione che mette a rischio la coltivazione anche in una regione come la Puglia considerata il granaio d'Italia» continua la Coldiretti, che conclude ricordando anche gli «incalcolabili danni anche in termini di impatto ambientale, basti pensare che sommando la tratta che la nave ha compiuto dal Canada per raggiungere Bari e i 758 camion utili a scaricare le 23 tonnellate di grano, stimiamo un'emissione di oltre 15mila tonnellate di CO2 ad effetto serra».

Una protesta simile a quella di Bari, viene messa in atto questa mattina anche al porto di Ancona, dove gli agricoltori della Coldiretti intendono controllare i tir in arrivo dall'estero insieme con i finanzieri del locale Ufficio Dogane . «I camion con merce 'sospetta', in arrivo dalla metà della mattinata, verranno seguiti da una staffetta di auto fino agli stabilimenti di destinazione» spiega l'organizzazione marchigiana, sottolineando che «dallo scalo dorico entrano ogni anno quasi cinque milioni di quintali di cereali a basso costo importati dall'estero per essere lavorati come italiani (nella nostra regione se ne producono circa 8 milioni di quintali), senza dimenticare aglio cinese, fragole turche, carciofi peruviani pronti a finire nelle conserve o nelle pizze tricolori».