3 maggio 2024
Aggiornato 02:00
Salgono anche caffè e cacao

Segnali di ripresa? Rincarano le materie prime

Su energia-ferro, giù gli alimentari. Prezzi più salati sono l'ultima cosa di cui imprese e famiglie hanno bisogno

ROMA - Sgraditi corollari della ripresa economica, i rincari delle materie prime si sono riaffacciati assieme ai recenti segnali positivi giunti da varie indagini settoriali. Prezzi più salati sono l'ultima cosa di cui imprese e famiglie hanno bisogno mentre cercano di cavarsi fuori dalla fase di fragilità e incertezza, ma per ora la tendenza non è generalizzata, tocca prevalentemente alcuni segmenti chiave dell'energia, come il petrolio, e voci che interessano l'industria pesante, come ferro e rame.

I prezzi alimentari internazionali risultano stabili o in flessione, ma è aumentato il cacao, l'ingrediente base per cioccolata e uova di Pasqua e c'è un'altra eccezione particolarmente spiacevole alla Penisola: il caffè, solo nel mese passato sui mercati mondiali è rincarato tra i 6 e il 12 per cento, sebbene risulti più basso nel confronto su base annua.

Aumenti che toccano i prezzi all'ingrosso, che hanno avuto una dinamica molto volatile negli ultimi mesi e non è scontato si traducano sulla tazzina al bar, o sul caffè che si acquista per la moka domestica. Nel dopo crisi il commercio al dettaglio si è spesso mostrato prudente nel trasferire a valle gli aumenti dei costi, non volendo compromettere ulteriormente i volumi di vendite. Ma intanto ieri, prima di allontanarsi dai terminali per la pausa pasqualina, i trader di tutto il mondo si sono giostrati in una seduta euforica, che ha portato gli indici di Borsa a segnare nuovi picchi da un anno e mezzo circa.

Il tutto dopo che le indagini sull'attività delle imprese del manifatturiero avevano mostrato progressi consistenti a marzo sia nell'area euro, che negli Stati Uniti e in Cina. Anche in Giappone il clima di fiducia delle aziende è migliorato. Dinamiche che fanno presagire un rafforzamento della domanda globale, a cominciare proprio dalle materie prime e il prezzo del barile di oro nero si è mosso di conseguenza, superando gli 85 dollari a New York.