2 maggio 2024
Aggiornato 17:00
E' allarme petrolio

Le borse festeggiano Pasqua con il «picco» da 18 mesi

Migliora l'economia mondiale, ma il pieno costa già 10 euro più del 2009

MILANO - Le Borse mondiali festeggiano Pasqua riportandosi in prossimità dei massimi da un anno e mezzo a questa parte, sospinte da segnali positivi sull'industria manifatturiera di Stati Uniti, Europa, e anche del nuovo gigante dell'economia globale, la Cina. Segnali, a cui si aggiunge il recupero di fiducia delle imprese del Giappone, che riaccendono gli ottimismi sulla ripresa globale, mentre nell'area euro sembra anche essersi quasi stabilizzata la situazione del mercato del lavoro nel manifatturiero. Ma oggi su questo fronte gli sviluppi più rilevanti sono attesi negli Usa, con i dati sulla disoccupazione di marzo, mentre Wall Street sarà chiusa assieme alla maggior parte delle Borse europee.

Meno gradito il contestuale continuo rialzo anche del prezzo del petrolio, che a New York ha visto il barile superare gli 85 dollari. «I forti rincari registrati in queste ore per benzina e gasolio, che fanno si che un pieno costi oggi oltre 10 euro in più rispetto allo scorso anno, avranno ripercussioni pesantissime sulle tasche delle famiglie», sottolinea Carlo Rienzi, presidente del Codacons secondo cui sarà determinato «un aggravio generalizzato di prezzi e tariffe e una maggiore spesa tra costi diretti e indiretti quantificabile in circa 200 euro ad automobilista su base annua».

Intanto ieri le Borse mondiali hanno accolto le novità tutte in positivo, e l'indice Footsie All-World ha guadagnato l'1,1 per cento. In Asia Tokyo ha chiuso gli scambi con un più 1,39 per cento. Le principali Borse europee hanno chiuso la seduta in rialzo: a Londra il Ftse100 ha segnato +1,15%, a Francoforte il Dax30 è arrivato a +1,33%, a Parigi il Cac40 a +1,52%. Positiva anche Milano: Ftse It All +1,50%, Ftse Mib +1,57%.

I dati definitivi dell'indagine tra i responsabili degli approvvigionamenti - il Purchasing managers index, o Pmi - hanno mostrato un aumento a 56,6 punti su marzo, relativamente alle imprese dell'Ue a 16 del manifatturiero, secondo il centro studi Markit Economics. E le componenti relative a produzione e ordini hanno registrato i livelli più elevati rispettivamente dal novembre 2006 e dal giugno del 2000. A febbraio questo indice si era attestato a 54,2 punti, e la stima iniziale di marzo, diffusa in precedenza aveva indicato un rialzo a 56,3 punti.