28 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Editoria & Internet

Google, il progetto dei libri digitali avrà vita dura in tribunale

Il Giudice: «Ci vorrà tempo per arrivare a decisione». L'oggetto del contenzioso è un patteggiamento che l'azienda ha raggiunto nel 2008

NEW YORK - Il progetto di Google di creare la più grande biblioteca digitale del mondo, scannerizzando e caricando su Internet decine di milioni di libri, dovrà confrontarsi con l'opposizione di autori, governi internazionali, aziende rivali e perfino il dipartimento di Stato.
L'oggetto del contenzioso è un patteggiamento che Google ha raggiunto nel 2008 pagando 125 milioni di dollari per risolvere due cause del 2005 intentate da autori e case editrici.

A New York il giudice Denny Chin ha già ricevuto oltre 500 citazioni per bloccare quel patteggiamento, che darebbe a Google il semaforo verde per procedere e realizzare un progetto ambizioso ma controverso che pone seri interrogativi sul diritto d'autore.

Oggi Chin ha detto che ci vorrà un po' di tempo prima di decidere se convalidare o bloccare quel patteggiamento, perché «c'è troppo materiale da assorbire» .

Anche il dipartimento di Giustizia americano è scettico, e ha detto che lo sforzo di Google «è molto promettente«ma restano tuttavia «alcuni problemi rilevanti» in tema di antitrust.

Google ha scannerizzato circa 12 milioni di libri dal dicembre 2004, con l'intento di realizzare «la più grande biblioteca della storia». In una dichiarazione, il colosso di Mountainview ha detto che «nessuno mette seriamente in discussione che l'approvazione del patteggiamento aprirà la porte virtuali della più grande biblioteca della storia, senza costare un centesimo delle somme che gli autori ricevono o riceveranno se il patteggiamento non viene approvato».

Contro Google ci sono anche governi, come quello francese e tedesco, che sostengono Europeana, un progetto simile con base europea ma che richiede i diritti ai proprietari del copyright prima della scannerizzazione. Anche aziende rivali di Google come Amazon, Microsoft e Yahoo hanno chiesto alla corte di rivedere il patteggiamento.