10 dicembre 2024
Aggiornato 19:30
Industria automobilistica

Scajola al Vescovo di Nola: Pomigliano verrà rilanciato

L'impegno della FIAT ad aumentare la produzione di vetture in Italia prevede anche la realizzazione a Pomigliano della Panda

NOLA - Oggi pomeriggio il vescovo di Nola, mons. Beniamino Depalma, ha incontrato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, presso il palazzo episcopale di Nola. L'incontro è stato chiesto dal ministro Scajola per confrontarsi sulle problematiche relative allo stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco.

Mons. Depalma ha ricordato al ministro che «i lavoratori, dopo mesi e mesi di sacrifici sopportati con educazione e civiltà, chiedono finalmente risposte chiare». Ha inoltre ribadito l'importanza dello stabilimento di Pomigliano per numerose famiglie dell'intero territorio diocesano, sottolineando come il lungo stato d'incertezza relativo al futuro dello stabilimento si unisca ad una profonda crisi di altri comparti produttivi. Il vescovo di Nola ha inoltre chiesto esplicitamente e accoratamente al ministro Scajola di prestare attenzione particolare al futuro dei quasi 100 lavoratori a termine per i quali è scaduto o sta per scadere il contratto con Fiat, ricordando gli uomini e le donne in lacrime incontrati il 25 dicembre, quando ha celebrato la messa di Natale presso la sede del Consiglio comunale di Pomigliano d'Arco.

In un passaggio del colloquio, il vescovo ha espresso con chiarezza il rischio che la crisi occupazionale si traduca in delinquenza e drammatico impoverimento. A sostegno di questo appello, ha portato i dati sempre più eloquenti delle mense diocesane e parrocchiali di Caritas, in cui aumentano costantemente i pranzi e i pacchi distribuiti a famiglie prima considerate «normali».

Il ministro Scajola ha assicurato che lo stabilimento Fiat di Pomigliano non chiuderà ma, al contrario, sarà rilanciato. L'impegno dell'azienda torinese ad aumentare la produzione di vetture in Italia prevede, ha detto il ministro, anche la realizzazione a Pomigliano della Panda. Il ministro ha sostenuto che, in virtù della complessiva riorganizzazione dell'azienda di Torino, i lavoratori sono attesi da un altro anno di sofferenza, dopo il quale il rilancio diventerà visibile. Ha inoltre dichiarato di voler venire a Pomigliano non appena sarà definito il piano complessivo.