Il taglio dell’Irap costa l’8,4% delle entrate dello stato
Il gettito di tale imposta copre il 33,7% della spesa per la sanità nelle regioni
Il superamento dell’IRAP costerebbe l’8,4% delle entrate tributarie dello Stato. Infatti, il gettito dell’IRAP quest’anno sarà 36,8 Miliardi di euro, spiega Guglielmo Loy Segretario Confederale della UIL, a fronte di 440 Miliardi di euro di entrate tributarie previste dalla manovra di Bilancio dello Stato per il 2010, in discussione in questi giorni al Senato.
L’IRAP è un tributo proprio regionale che, fino a quest’anno, è incassato dallo Stato e poi trasferito alle Regioni per finanziare la spesa sanitaria regionale.
Il 33,7% della Spesa della Sanità nelle Regioni, che per l’anno 2009 ammonta, secondo le previsioni ad oltre 109,3 Miliardi di euro, è finanziata dal gettito dell’IRAP.
I restanti 72,5 Miliardi di euro di spesa per la sanità sono, quindi, a carico della fiscalità generale sia nazionale, che regionale.
Non sono, quindi, voci fuori dal coro, quelle di chi sostiene che l'eventuale abolizione dell'imposta metterebbe a rischio la tenuta del sistema sanitario pubblico.
A lanciare l'allarme sulla tenuta dei conti pubblici, nell’ipotesi di un superamento dell’IRAP, è la UIL, che ha «spulciato» i conti dei Bilanci di previsione delle Regioni per il 2009 e la bozza di Bilancio dello Stato per il 2010.
L’IRAP, dati alla mano, rappresenta una voce importante per le casse delle Regioni in quanto, da sola, rappresenta il 17% del totale delle entrate delle stesse (216 Miliardi di euro) e il 72,3% del gettito derivante dai tributi propri delle Regioni (50,9 Miliardi di euro).
SANITÀ - Nel Nord il tasso di copertura della spesa per la sanità (51,1 Miliardi di euro), è garantito dal gettito dell’IRAP per il 40%; al Centro (23 Miliardi di euro) per il 37,2%; mentre è molto basso nel Mezzogiorno dove il gettito dell’IRAP copre appena il 22,2% della spesa sanitaria (35,2 Miliardi di euro).
In Lombardia l’incidenza del gettito IRAP sul totale della spesa della sanità è il 48,4%; mentre in Toscana è il 41,5%; in Veneto il 41,2%; nel Lazio il 37,8%; in Val d’Aosta il 37,2%.
L’incidenza minore tra gettito dell’IRAP e spesa per la sanità, si registra in Calabria con un’incidenza del 15,6%; in Basilicata con un’incidenza del 19,3%; in Molise del 19,5%; in Sicilia del 20,1%; in Sardegna del 20,3%.
In termini assoluti è in Lombardia che si registra il gettito IRAP maggiore con 8,6 Miliardi di euro. Segue il Lazio con 4,8 Miliardi di euro; l’Emilia Romagna con 3,2 Miliardi di euro; il Veneto con 3,1 Miliardi di euro; il Piemonte con 3 Miliardi di euro.
Il gettito minore si registra, invece, in Valle D’Aosta con 100 Milioni di euro; preceduta dal Molise con 135 Milioni di euro; Basilicata con 214 Milioni di euro; la provincia Autonoma di Trento con 307 Milioni di euro; la Provincia Autonoma di Bolzano con 317 Milioni di euro.
E’ nel Friuli Venezia Giulia che il gettito dell’IRAP ha la maggiore incidenza sui tributi propri regionali con l’81,8%; segue la Lombardia con il 76,7%; la Sicilia con il 76,4%; la Sardegna con il 74,1%; l’Emilia Romagna con il 71,4%.
Minore incidenza sul totale dei tributi propri si registra in Val d’Aosta con il 55,5%; preceduta dalla Calabria con il 62,3%; dall’Umbria con il 62,4%; dal Molise con il 64,2%; Abruzzo con il 65,1%.
Fin qui i dati
Sono questi i conti, ad oggi, di questa imposta dopo gli interventi che si sono succeduti nel corso degli ultimi tre anni che, attraverso il taglio del cuneo fiscale e la rimodulazione dal 4,25% al 3,90% dell’aliquota ordinaria, ne hanno revisionato l’applicazione e modificato di conseguenza il gettito.
Cosa accadrà? Come si finanzierà la spesa per la sanità? Si taglia la spesa sanitaria o altro?
E’ pensabile far pesare sulla spesa delle famiglie ulteriori carichi fiscali, aumentandone maggiormente le imposte dirette e/o indirette sui consumi e servizi, in un momento di difficoltà quale è quello che stiamo vivendo attualmente?
La fiscalità generale già si fa carico della parte non compensata dal gettito IRAP, attraverso, ad esempio, le Addizionali Regionali IRPEF ed il pagamento dei ticket sanitari. Tra l’altro non bisogna mai dimenticare che i lavoratori dipendenti ed i pensionati contribuiscono per il 70% al gettito delle imposte e tasse nel nostro Paese.
Dal momento che l'IRAP è un imposta regionale la sua eventuale abolizione metterebbe quindi a rischio i conti dei Bilanci delle Regioni ed, in particolare, di quelle alle prese con l’extra deficit sanitario (Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria e Sicilia, dove per il ripiano sono scattate ai livelli massimi, le aliquote delle Addizionali IRPEF e dell’IRAP).
Appare scontato che l'eventuale eliminazione dell'IRAP dovrà essere compensata dall'introduzione di altre imposte (come tra l’altro prevede la Legge per l’attuazione del federalismo fiscale) o da tagli consistenti della spesa pubblica compresa quella destinata ai servizi, con il rischio di non garantire i livelli essenziali di assistenza.
Sono, quindi, da evitare fughe in avanti parlando di superamento dell’IRAP prima di applicare, in maniera trasparente e socialmente sostenibile il fisco federale.
Per la UIL la diminuzione della pressione fiscale è sempre un bene per l’economia, specie in questo periodo di crisi, ma la priorità è il recupero del potere di acquisto dei salari e delle pensioni.
Bisogna, lo ribadiamo ancora, partire da qui: diminuire le tasse a chi vive con il salario fisso ad iniziare dalla detassazione della tredicesima mensilità ad iniziare dal prossimo mese di Dicembre.
GUGLIELMO LOY- SEGRETARIO CONFEDERALE UIL
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