20 aprile 2024
Aggiornato 08:30
I dati dell’Osservatorio femminile della Camera di Commercio di Lodi

Imprenditoria femminile in provincia di Lodi

Non frena l’imprenditoria femminile. Chi dice donna dice business

LODI - Le persone coinvolte nel tessuto economico provinciale in qualità di titolari, soci, amministratori, procuratori, ecc. hanno denunciato nei primi sei mesi del 2009 una flessione dell’1%, corrispondente a 242 presenze in meno.
Lo stock delle persone che conducono direttamente imprese e di quelle coinvolte a diverso titolo  nelle attività del manifatturiero, della distribuzione e dei servizi  è infatti passato, sul territorio, da 26.234 unità complessive a 25.992 unità.

In tale contesto è da notare la tenuta generale delle presenze femminili, che negli ultimi dodici mesi hanno realizzato un saldo  di  6.339 coinvolgimenti unitari rispetto ai 6.335 registrati al fine giugno 2008.

Su base annua, il dato di giugno riflette l’andamento rappresentato dal comparto rosa nel suo complesso in Lombardia. A livello regionale, nello stesso periodo, l’ imprenditoria rosa è cresciuta di 1.227 unità, limitando con ciò la perdita unitaria delle presenze totali (-5.045 unità, pari a mezzo punto percentuale). Nella provincia di Lodi, l’imprenditoria femminile si è mossa essenzialmente sulla linea notata nelle province di Brescia, Cremona, Lecco, Pavia le cui variazioni relative non hanno presentato cambiamenti sostanziali non avendo raggiunto spostamenti se non di un centesimo di punto. Solo in tre province (Varese, Como e Sondrio) i dati elaborati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Lodi evidenziano un andamento negativo.

A livello di territorio il coinvolgimento femminile nelle attività d’impresa ha perso unità a Casalpusterlengo (-4 ), è aumentato a Codogno (+7 ), è risultato pressoché fermo a Lodi (+2) ed è cresciuta a Sant’Angelo Lodigiano (+7), mentre i centri in cui è risultato maggiormente sofferente sono stati, nei dodici mesi, Zelo B.P. (-13 ),  Lodivecchio (-7). Nel Comune di Tavazzano, invece, il coinvolgimento femminile è lievemente migliorato (+3 ).

Quadro generale – Le imprese in rosa, dunque, migliorano la propria consistenza e aumentano nel segno della maturità imprenditoriale: nei dodici mesi analizzati dall’Ufficio Studi camerale, infatti, le imprese individuali femminili sono diminuite dell’1%, scendendo da 1.917 unità a 1.898 unità.

Analogamente la presenza rosa nelle società di persone ha subito una scrematura, da 2.884 a 2.863 unità, pari a  -0,8%, a fronte di un aumento dei coinvolgimenti nelle società di capitale, dove le unità femminili sono passate da 1.184  a 1.222 unità, con una variazione relativa del +3,2%,  e nelle «altre forme» (cooperative), si sono consolidate  da 350 a 356 con un incremento tendenziale del +1,7%.

Questo quadro riassuntivo dimostra che, sebbene la ditta individuale sia ancora la forma giuridica preponderante tra le imprese femminili ( al 30 giugno scorso la adottavano il 30% delle imprese rosa esistenti) al momento di dare vita a un’impresa le donne lodigiane fanno scelte organizzative «più mature», e mentre nel periodo considerato il saldo delle imprese individuali è stato infatti negativo ed è stato «limato»  il coinvolgimento rosa nelle società di persone (che resta tuttavia, con il 45% il nucleo con la maggiore incidenza sul totale), quelle che hanno adottato la forma giuridica della società a responsabilità limitata sono cresciute di quasi 40 unità ed oggi sfiorano il 20% di tutto  lo stock delle imprese femminili attive. Un dato questo che avvicina il lodigiano al dato medio regionale, dove ha sede il 23,5% del totale delle imprese femminili che adottano questa forma giuridica.

I settori  - Il settore più dinamico alla base della crescita delle presenze femminili nell’imprenditoria, si conferma, nel lodigiano, quella del commercio al dettaglio (al minuto e in forma ambulante) e della riparazione, dove su un totale di 5.511 presenze (maschi+femmine), 1.581 sono femmine, raggiungendo una incidenza sul totale complessivo delle presenze femminili del 25%.

Una seconda conferma è quella dei servizi alle imprese (1.199 le imprese rosa su un totale di 4.172 imprese), al cui interno sono inclusi i servizi di pulizia all’interno di immobili di ogni tipo, studi di architettura, attività connesse all’informatica, ricerca e sviluppo, nonché attività immobiliari. In questo comparto l’incidenza rosa  costituisce il 19% del totale delle presenze femminili.

Nel settore manifatturiero (industriale e artigiano) le imprenditrici raggiungono 919 unità su complessiva 3.797 presenze e contribuiscono con il 14% allo stock delle presenze femminili operative sul territorio.

Il tasso di femminilizzazione (rapporto tra le imprese femminili e il totale delle imprese)  è del 24%,  lievemente inferiore rispetto al tasso nazionale (24,6) e superiore al tasso regionale (20,7).

Le imprenditrici estere – Un’ ultimo aspetto che attiene la presenza delle donne nelle attività d’impresa riguarda il contributo dell’immigrazione. Le ditte individuali, condotte da cittadine di nazionalità estera (europee ed extra-Ue) è aumentato di una decina d’unità.

Attualmente, le imprese individuali con titolare donna di nazionalità comunitaria ed extra-Ue sono 140, di cui 102 sono condotte da extracomunitari.

Tra le imprenditrici estere comunitarie primeggiano quelle di nazionalità romena (titolari di 21 imprese), Francia (6), Germania (3), queste ultime due in diminuzione nell’ultimo anno.

Tra le imprenditrici extra-Ue, emergono per presenza le cinesi (11), le albanesi (11) e le egiziane (10).

Nel tessuto economico lodigiano sono operanti a titolo individuale anche imprenditrici del Perù (5), Equador (5), India (4) Marocco, Macedonia, Costa d’Avorio e Argentina (3).

Le maggiori presenze di imprese rosa con titolare di nazionalità estera sono attive nel Comune di Lodi (48 unità, di cui 32 condotte da extracomunitarie), seguite da Casalpusterlengo con 11 imprese (3 comunitarie, 8 extra-Ue), Sant’Angelo L. con 10 imprese (3 comunitarie, 7 extra-Ue), Codogno con 9 imprese (1 comunitaria e 8 extra-Ue).